Visitare le Batu Caves
Visitare le Batu Caves è un must se state viaggiando in Malesia. Si tratta infatti di una delle attrazioni più famose e più frequentate, anche perchè ha una enorme importanza religiosa per la popolazione induista dello stato. Si tratta di una serie di grotte scavate dal vento e dal tempo nella roccia calcarea della montagna che ospitano dei templi, il loro nome deriva dal fiume Sengei Batu, che scorre nei paraggi.
L’atmosfera che si respira è estremamente suggestiva e non sembra affatto di essere a pochi chilometri di distanza dalla vivace e indaffarata capitale malese, Kuala Lumpur. Avevamo visto tantissime foto di questo luogo, e sicuramente non è il primo tempio induista che visitavamo (nell’India del Sud e in Sri Lanka ce ne sono tanti), ma lo abbiamo trovato particolarmente suggestivo.
Se viaggiate in Malesia nel periodo a cavallo tra la fine di Gennaio e i primi di Febbraio, potrete assistere al Thaipusam Festival, che è il più importante festival induista.
Dove si trovano e come arrivare alle Batu Caves
Le Batu Caves si trovano a breve distanza da Kuala Lumpur, circa 14 chilometri, pertanto raggiungerle è tutt’altro che difficile. Ci sono vari modi per arrivarci; noi avevamo il nostro driver privato prenotato dall’agenzia a cui ci siamo appoggiati per la realizzazione del viaggio in Malesia, quindi non abbiamo avuta nessuna difficoltà.
Volendo, potete scegliere di utilizzare un taxi, ma non ve lo consiglio perchè il prezzo potrebbe essere elevato malgrado la breve distanza. Questo perchè il traffico per uscire da Kuala Lumpur è sempre molto intenso e, di conseguenza, i tempi potrebbero dilatarsi.
In treno
La soluzione migliore per andare a visitare le Batu Caves è il treno, che vi porterà a destinazione in tempi molto brevi e ad un prezzo più che accettabile. I treni KTM Komuter partono dalla stazione KL Sentral circa ogni 30 minuti; la durata del viaggio è di circa mezz’ora. Nelle ore di punta, la frequenza delle corse è più intensa, ogni 15 minuti circa. Il costo del biglietto è di circa 2,5 ringgit, quindi circa 50 centesimi di euro. La fermata dove dovete scendere, ovviamente, si chiama Batu Caves.
Con un tour organizzato
C’è anche la possibilità di partecipare ad un tour organizzato. Ne trovate di vario tipo, privati o di gruppo; ovviamente il secondo è più economico. Potete prenotarli direttamente dall’Italia prima della vostra partenza oppure direttamente a Kuala Lumpur, magari presso la reception dell’hotel dove alloggiate.
La storia delle Grotte di Batu
Esiste una leggenda molto interessante sulle Batu Caves, che la nostra guida ci ha raccontato prima della visita. Tutto cominciò quando Shiva trovò una pesca, frutto che si riteneva essere dotato di proprietà incredibili; chi la mangiava acquisiva potenza, saggezza e lunga vita.
Egli decise, poco saggiamente, di non dividere il frutto tra i due figli, Ganesh e Murugan, ma di regalarla a quello dei due che avesse compiuto più velocemente il giro del mondo per tre volte. Murugan, che si spostava cavalcando un veloce pavone, partì immediatamente, convinto di poter battere il fratello; Ganesh, infatti, si muoveva sul dorso di una tartaruga.
Ma astutamente, Ganesh fece per tre volte il giro del tavolo dove erano seduti i genitori Shiva e Parvati. Interrogato dal padre sul perchè lo avesse fatto, egli rispose che loro erano tutto il suo mondo. Shiva fu enormemente soddisfatto, al punto che gli regalò la pesca. Al suo ritorno, Murugan (che comunque non aveva un buon carattere, visto che era il dio della guerra) era così adirato che decise di rifugiarsi in queste grotte per sfogare la sua ira.
Fu per questo motivo che la scalinata, i templi e l’enorme statua dorata vennero costruiti, e le Batu Caves divennero un luogo di adorazione.
Biglietti e orari: quando effettuare la visita alle Batu Caves
L’ingresso alle Batu Caves è completamente gratuito. Potete visitarle in qualunque momento della giornata, anche durante lo svolgimento delle cerimonie.
Vi consiglio però di evitare il week end, quando il numero dei visitatori locali raddoppia, visto che essi approfittano dei due giorni liberi per andare a pregare e adorare i loro dei.
Consigli utili per la visita alle Batu Caves
Vediamo adesso alcuni consigli utili per visitare le Batu Caves.
Come vestirsi
Innanzitutto scarpe comode e con la suola di gomma; l’umidità qui è molto elevata e gli scalini sono sempre piuttosto umidi, quindi esiste una certa possibilità di scivolare.
Gli uomini possono accedere al sito senza nessun tipo di problema; che abbiano pantaloni lunghi o corti non fa alcuna differenza. Per le donne, invece, è diverso; noi infatti dobbiamo coprire le gambe indossando un pareo. Se guardate la foto più in alto, potete vedere che io avevo dovuto avvolgermi in un pareo, mentre Gianni girava tranquillamente in pantaloncini.
Evitate anche magliette o vestiti smanicati, o eccessivamente scollati.
Attenti alle scimmie!
Il sito delle Batu Caves brulica letteralmente di macachi. Saranno anche carini e simpatici, ma sono dispettosi e ladruncoli e, anche se solo raramente, possono essere aggressivi.
Ne vedrete dappertutto, sin dal vostro arrivo nel sito; alcune fanno davvero tenerezza perchè sono piccolissime, ma non fidatevi. Al minimo attimo di distrazione saranno pronte a rubare i vostri oggetti.
Innanzitutto, levatevi gli occhiali da sole, se li portate appoggiati sulla testa; io ho tolto anche quelli che porto appesi al collo con un cordoncino. Non portate con voi cibo, nè in mano nè in borsa; hanno un odorato particolarmente sviluppato e tenteranno di portarvi via quello che possono. Abbiamo visto un macaco che aveva appena portato via lo zainetto di una bambina e si stava divorando con gusto una banana.
Dicono anche che sia meglio evitare guardarle negli occhi, perchè potrebbero interpretare il gesto come una sfida e questo potrebbe scatenare la loro aggressività.
Quanto tempo per visitare le Batu Caves
Batu Caves
La durata della visita dipende esclusivamente da voi, ma al massimo può durare due ore, due ore e mezzo. Noi abbiamo perso un sacco di tempo scattando foto e divertendoci a guardare le scimmie che ne combinavano di tutti i colori.
Poi c’è stata la salita al tempio e la discesa, che io ho trovato abbastanza impegnativa. Ci sono ben 272 scalini, peraltro non particolarmente alti o scomodi, ma mi sono pesati abbastanza; ogni tanto dovevo fermarmi a prendere fiato e quindi questo ha un pò dilatato i tempi.
Vi sembrerà assurdo, ma la discesa è stata ancora più complicata; intanto, evitavo di alzare gli occhi perchè il panorama davanti a me, per quanto bellissimo, mi dava il capogiro. In secondo luogo, avevo il terrore di scivolare (devo dirvi che ogni tanto c’era qualche turista maleducato che spintonava per farsi strada e arrivare prima in fondo). Infine, quando ho percorso le ultime rampe, avevo le gambe che mi tremavano.
Le grotte di Batu
Andiamo adesso a visitare le Batu Caves. La prima cosa che noterete è la gigantesca statua del dio Murugan, alta 43 metri. E’ talmente imponente che potete vederla anche da molto lontano; essa è realizzata in gesso, ricoperta da foglie di oro.
Proprio sul lato, c’è la scalinata, coloratissima. La guida ci ha spiegato che fino al 1920 la scalinata era in legno; poi fu sostituita da una di cemento. Quindi il colpo d’occhio non era così affascinante, dal momento che i gradini erano grigi, senza nessuna colorazione. Solo di recente è stata dipinta con colori sgargianti; non so a chi sia venuta in mente l’idea, ma è stata davvero geniale.
Sia alla base della scalinata che sulla cima (cioè l’ingresso della grotta vera e propria) c’è un gopuram; si tratta di una torre ornamentale che raffigura gli dei della religione induista e sono piacevolmente colorati.
Le tre grotte che visiterete sono rispettivamente la Temple Cave, la Art Gallery Cave e la Dark Cave. In tutte troverete statue e dipinti induisti; l’accesso all’ultima è a pagamento, circa 35 ringgit. Non sono molti i visitatori che vi si addentrano, perchè sono piene di serpenti, ragni e pipistrelli.
Altri luoghi di preghiera
Prima di affrontare la scala, sulla vostra sinistra vedrete degli altri templi, dedicati ad altre divinità importanti dell’induismo. Tra questi quello dedicato ad Hanuman, il dio dal volto di scimmia, e quello di Balaji, divinità portatrice di ricchezza. In generale, questa parte del sito è visitata solamente dai fedeli, mentre i turisti si limitano ad ammirare la struttura esterna e a tirare avanti, cosa che abbiamo fatto anche noi.
Sempre in questa zona, troverete un’altra grotta, la Ramayana Cave, una caverna al cui interno si trovano ricostruzioni di scene del Ramayana, uno dei principali poemi epici dell’India antica.
La storia di stare attenti ai macachi mi.ricorda tanto quella alle.cascate dell iguazu con il cibo e i coatì, mi hanno rubato la busta del pranzo🤣
Ma dai, davvero? Noi a iguazù di scimmie ne abbiamo viste davvero poche e stavano a debita distanza!
Un posto suggestivo, pieno di colori e per essere una grotta è davvero super! È bello scoprire tanti posti nuovo, soprattutto se so già che per me sarà impossibile visitare.
Dai, un pò di ottimismo; mai dire mai!
Un altro posto da aggiungere alla lista dei desideri dei luoghi da vedere. Consigli utilissimi, come sempre – i macachi sembrano carini ma direi che se dovessi andare alle Batu Caves eviterei di guardarli negli occhi per non indispettirli!
E’ vero, i macachi sono tanto carini e simpatici, ma possono anche essere molto dispettosi!
Con i vostri articoli sto viaggiando in Asia da mesi e li amo alla follia! Quelli di cui parlate sono luoghi che non conoscevo e che mi affascinano tantissimo e le vostre descrizioni sono speciali!
A parte l’Africa, che è il mio posto del cuore, l’Asia è molto affascinante e anche così varia!
Le Batu Caves sono una delle cose più belle che ho visitato a Kuala Lumpur, anche se avevo tantissima paura delle scimmie, saltavano ovunque. Aiuto. 🙂
Io mi sono divertita a vedere le scimmiette, per fortuna sono state abbastanza alla larga!
Ho visitato le Batu Caves durante il mio viaggio in Malesia anni fa, e il ricordo più vivido che ho è quello di un incontro ravvicinato, troppo ravvicinato, con una scimmia. Mi è salita sullo zaino e ha cercato di aprire la zip per tirare fuori dei biscotti! Ho preso un bello spavento.
Noi, per fortuna, non abbiamo avuto esperienze del genere, ma immagino che non sia stato piacevole!
Sicuramente uno dei must quando si visita la Malesia! Bellissime e sicuramente suggestive, oltre che un luogo top da fotografare direi!
Hai ragione, io non so più quante foto ho fatto!
Ganesh ha saputo subito pensare fuori dagli schemi e ingraziarsi i genitori. Come si dice in UK work smarter, not harder ed è riuscito nell’impresa di ottenere il frutto.
Meno male che l’ira di Murugan ha creato un posto così splendido!
Non per niente Ganesh è uno degli dei più amati nella cultura induista!
Le Batu Caves sono nella mia lista dei desideri da tantissimi anni ma ammetto che non mi sono mai davvero informata su come raggiungerle o su dove si trovassero di preciso e visto che tutti (ma proprio tutti) le fotografano sempre dal basso della scala, non mi ero mai resa conto, prima di vedere le tue foto e leggere il tuo articolo, che fossero così “a vista” della città… le avevo favoleggiate nel bel mezzo del nulla!😂 🤣
Adesso che mi ci fai pensare, hai ragione; la maggior parte delle foto delle Batu Caves ritraggono la parte esterna e frontale del tempio.
Ho sentito parlare parecchio di questo luogo ma il tuo racconto è quello che me lo ha fatto conoscere sicuramente meglio. Come hai affermato è un must se si visita la Malesia e sicuramente qui si scattano foto davvero splendide, soprattutto durante le cerimonie.
E’ un luogo assolutamente da visitare se sei in Malesia!
Che meraviglia! Adoro le grotte e questa combinazione di grotta, tempio, colori e scimmiette è pazzesca! Un luogo incredibile da visitare senza dubbio!
E’ un posto bellissimo, ce lo siamo goduto un sacco!
Adoro la mitologia induista e ammetto che spesso spero che Ganesh abbia la meglio, quindi ho adorato la leggenda che via ha raccontato la guida! Negli ultimi anni abbiamo avuto spesso a che fare con le scimmie e non sempre a mia figlia è piaciuto…
Anche io sono affascinata dalla cultura induista, anche se è parecchio incasinata!
Questa cosa che le donne debbano sempre coprirsi qualcosa mi rende ancora più lontana psicologicamente da questi territori. Purtroppo non amo posti in cui la mia libertà viene limitata, motivo per cui li evito. Se tutti i viaggiatori cominciassero a boicottare tali tradizione Si decideranno a virare verso un cambiamento …forse
E’ una cosa che infastidisce anche me, ma nonostante tutto mi piace visitare questi luoghi sacri.
Invece io non riesco ad abbassare la testa dinanzi a queste usanze che, sommate a quelle barbariche con cui vengono trattati gli animali, mi fanno virare sempre a occidente o al nord. Chissà se in futuro riuscitò a cambiare idea, anche perchè sono luoghi che un viaggiatore deve avere assolutamente nel suo bagaglio culturale.
Capisco il tuo punto di vista, ma del resto penso che siano posti che vale davvero la pena di vedere!