Santuario di Covadonga e i laghi di Enol
Il Santuario di Covadonga e i laghi di Enol sono una destinazione non molto conosciuta dai visitatori internazionali. Io e Gianni abbiamo scoperto questa splendida località solamente per caso, mentre preparavamo l’itinerario del nostro viaggio in Spagna del Nord. E siamo molto contenti di aver avuto la possibilità di effettuare questa visita.
Covadonga è un villaggio situato nelle Asturie, nel cuore del Parco Nazionale dei Picos de Europa, nei Monti Cantabrici. L’origine del nome sembra essere di origine latina, esso sarebbe una corruzione di “cova dominica”, il cui significato è “grotta della madonna“. Ha una grande importanza storica in quanto è proprio in questa zona che, nel 722 si svolse una battaglia che vide impegnati i Cristiani contro i Mori; i primi ebbero la meglio, sotto la guida del re Pelagio di Fafila. Questa battaglia segnò l’inizio della Reconquista spagnola.
Oltre ai meravigliosi panorami di montagna, la ragione per visitare questa area sono il Santuario di Covadonga e i laghi. Il paese più vicino è Cangas de Onís, un piccolo ma grazioso centro urbano.
Come arrivare al Santuario di Covadonga
Potete raggiungere la zona in autobus da Oviedo, con i pullman della compagnia Alsa. Impiegherete circa un’ora e mezzo per raggiungere Cangas de Onís; qui dovrete cambiare pullman per raggiungere la destinazione. Il prezzo del biglietto per la prima tratta si aggira sui sette euro e le corse sono abbastanza frequenti.
Se arrivate in auto, rinunciate alla speranza di arrivare al santuario con il vostro mezzo, noi ci abbiamo provato ma non abbiamo trovato neanche un buchetto dove lasciare la macchina. Questo perchè il posto è preso d’assalto dai visitatori spagnoli; per loro, infatti, il Santuario di Covadonga è un luogo importante dove effettuare un pellegrinaggio; i laghi invece offrono una ottima opportunità per fare una escursione naturalistica e anche del trekking.
Per questo motivo, sarete costretti a lasciare l’auto in un parcheggio e spostarvi con il pullman. Vediamo come.
Informazioni pratiche
Subito dopo aver sorpassato Cangas de Onís, vedrete degli ampi parcheggi contrassegnati da lettere e numeri; P1, P2, P3 e P4. E’ in uno di questi che dovrete lasciare l’auto, il prezzo del parcheggio è abbastanza modico, circa due euro per l’intera giornata.
Poi dovrete prendere uno degli autobus, pagando 9 euro a persona. Il prezzo del biglietto comprende l’escursione ai laghi e, successivamente, il pullman vi lascerà proprio nei pressi del Santuario. Per tornare al parcheggio dovrete riprendere uno degli autobus. Niente paura, l’attesa è davvero molto breve visto che i mezzi passano con una frequenza impressionante, più o meno ogni 5 o 6 minuti.
La strada che porta ai laghi è interdetta ai mezzi privati, quindi per raggiungerli dovete per forza prendere un pullman.
Il Santuario di Covadonga
Il Santuario si compone di due parti; la prima e più appariscente è la Basilica di Santa María la Real de Covadonga; la seconda è la Santa Grotta. Entrambe hanno un enorme valore religioso per la popolazione cattolica spagnola, cosa che è dimostrata dalla quantità di persone che si recano nella zona per una visita.
Basilica de Santa María la Real de Covadonga
La Basilica è la parte più appariscente del Santuario. Collocata su una collina, domina la valle dall’alto e la si vede da lontano. Per arrivarci dovrete percorrere una strada asfaltata un pò tortuosa e abbastanza ripida, o una scalinata. A mio avviso, meglio la scalinata, per quanto faticosa essa sia, è comunque più breve.
E’ costruita in stile neoromanico e quello che colpisce è il colore rosato della pietra con cui è stata costruita, tipica della zona di Covadonga. La sua costruzione ebbe inizio nel 1877, per volere dell’Arcivescovo di Oviedo D. Benito Sanz y Forés, ma fu completata e consacrata solo nel 1901.
All’interno, troverete una navata centrale e tre absidi; soprattutto, meritano una menzione i preziosi dipinti che potete ammirare. Tra questi, un quadro di Luis de Madrazo che rappresenta ” Don Pelayo en Covadonga”, ” La Anunciación” del pittore Vicente Carducho e una splendida statua di Nostra Signora di Covadonga, una scultura attribuita allo scultore Juan Samsó.
Nell’abside di destra è ospitata una piccola cappella dedicata alla Madonna, a destra invece una cappella simile celebra il santissimo. Sulla porta d’ingresso, invece, vedrete un organo; esso è piuttosto recente, perchè costruito e installato per celebrare il centenario della Basilica.
Sulla stessa piazza si affaccia un edificio, la “Casa Capitular”; e nel centro potrete ammirare una statua dedicata al Re Pelayo, il vincitore della battaglia di Covadonga. Alle sue spalle si trova la Croce della Vittoria, che è il simbolo delle Asturie. Troverete una statua simile anche a Gijón, un’altra località dove si svolse un’altra battaglia famosa.
La Santa Grotta
Poco prima di raggiungere la Basilica, sulla vostra sinistra, troverete la Santa Grotta. Essa è dedicata alla Vergine di Covadonga, il cui culto nacque in contemporanea alla battaglia. Secondo una leggenda, il re Pelagio stava inseguendo un soldato nemico e casualmente incontrò un eremita che viveva nella grotta. Questi chiese al re di non ammazzare il nemico per amore della Vergine adorata in quel luogo. La successiva vittoria fece si che il misticismo del luogo aumentasse, rendendo la grotta luogo di pellegrinaggio. La Vergine viene affettuosamente chiamata “la Santina“.
Poco prima di entrare nel tunnel che porta alla Grotta, troverete una enorme campana, pensate che essa pesa circa 5000 chilogrammi. Essa ha una funzione puramente decorativa. Essa fu donata al Santuario da un nobile di origine italiana, Arnaldo de Sizzo Norris; le decorazioni sulla sua superficie rappresentano alcune scene della Divina Commedia e furono realizzate da Xaviero Sortini.
A entrambi i lati della strada troverete due grandi leoni realizzati in marmo di Carrara. Sono una replica delle statue create dal Canova per decorare la tomba di Papa Clemente XIII. La loro funzione è quella di sorvegliare e proteggere l’accesso al Santuario di Covadonga. Io li ho trovati molto imponenti, soprattutto a causa del contrasto tra il bianco del marmo e la roccia scabrosa della montagna. Davvero un bell’effetto!
Trovate altre informazioni utili sul sito ufficiale del Santuario di Covadonga.
I Laghi di Enol
Lasciamo la parte più mistica del luogo e andiamo a visitare la parte più naturalistica. Devo dire che non siamo stati molto fortunati con il tempo, visto che c’era una fitta nebbiolina che avvolgeva tutto.
La strada che porta in cima è stretta e tortuosa e due autobus ci passano a malapena. Lungo tutto il percorso vedrete tante, tante mucche e una volta arrivati a destinazione potrete fare una bella passeggiata che vi porterà a vedere i laghi.
Si tratta di due laghi di origine vulcanica, e i loro nomi sono Ercina ed Enol, ma solitamente vengono chiamati laghi di Covadonga, per praticità. Appena scesi dal pullman troverete un piccolo centro informazioni, dove troverete la mappa dei sentieri che portano ai laghi, e anche la toilette pubblica; quest’ultima è presa d’assalto, ma fortunatamente è molto pulita.
Il sentiero più frequentato, e che io vi consiglio è quello denominato Los Lagos. E’ un percorso molto semplice, adatto a famiglie con bambini, ma anche a Nonni Avventura come noi. Camminerete per circa 5 chilometri, e la prima cosa che incontrerete è una vecchia miniera in disuso, dove si estraevano ferro e manganese. Il nome della miniera è mina de Buferrera.
Nel lago di Ercina abbiamo visto alcune persone immergersi nell’acqua, mentre in quello di Enol è assolutamente vietato farlo, e alcuni cartelli sottolineano questa proibizione. Tra i due laghi, fermatevi a fare delle foto da un punto panoramico spettacolare.
Potrebbero interessarti anche questi articoli:
Cosa vedere a Santander in due giorni
San Juan De Gaztelugatxe, la location di “Games of Thrones”
Cosa vedere a Bilbao in due giorni
Cosa vedere a San Sebastian in un giorno
Che luogo suggestivo è la Grotta! Comunque mi attrae molto di più una bella camminata nella zona dei laghi.
Noi abbiamo passeggiato poco tra i laghi, c’era una fitta nebbia e non era proprio il caso!
Una bellissima scoperta! E spesso i luoghi trovati così per caso sono quelli che ci colpiscono maggiormente. Non avevo mai sentito parlare del Santuario di Covadonga e sai che la sua posizione tra le montagne mi ha ricordato molto il santuario di Oropa qui in Piemonte?
Segno tra le tappe del viaggio nel nord della Spagna quando diventerà finalmente (di nuovo) un progetto concreto.
Hai ragione, la posizione del Santuario di Covadonga ricorda molto il Santuario di Oropa 🙂
Ma che paesaggi meravigliosi!
Non sapevo assolutamente dell’esistenza di questo posto!
Devo ammettere che anche noi lo abbiamo scoperto per caso, ma ne è valsa la pena!
Wooooow che scoperta! Ammetto di non aver mai sentito nominare questi due posti e devo dire che invece meritano tantissimo.
Quando ho visto il santuario davanti a me ho avuto la tua stessa reazione; è un posto davvero wow!
Molto più che spettacolare la foto che hai scattato nel punto panoramico, Teresa! Il luogo è di una bellezza davvero mozzafiato, che colori!
Fra l’altro non conoscevo né il Santuario di Covadonga né i laghi di Enol!
Hai fatto benissimo a scrivere di questi luoghi, li metto in lista!
Mimì
Brava Mimì, metti Covadonga nella lista dei posti da visitare, sono certa che ti piaceranno moltissimo!
Ma che luoghi particolari che mi hai fatto scoprire! Sembrano davvero suggestivi e mi piacerebbe scoprirli! Sai come amo visitare luoghi che non sono propriamente turistici e questi fanno al caso mio!
Sono dei posti che, a quanto sembra, non sono ancora stati scoperti dal turismo internazionale, cosa che li rende ancora più affascinanti!
La zona delle Asturie mi affascina da sempre e non l’ho ancora visitata . Questo potrebbe essere un buon punto di partenza , mi ha proprio incuriosito il culto legato a questo santuario .
Covadonga è un luogo che abbiamo scoperto quasi per caso, ma che ci è piaciuto molto e che mi sento davvero di consigliare!