L’isola di Masirah e le sue splendide spiagge

Isola di Masirah

L’isola di Masirah è una piccola perla situata nel Mare Arabico, al largo della costa omanita. Non è grande e le sue attrazioni sono prevalentemente naturalistiche. La principale ragione per visitarla sono le sue spiagge selvagge ed incontaminate, e devo confessarvi che è stata una delle tappe più interessanti del nostro viaggio in Oman.

Purtroppo (o per fortuna), non sempre i viaggiatori includono l’isola nei loro programmi di viaggio, dal momento che non è molto comoda da raggiungere; questo da un lato implica che sull’isola non troverete orde di turisti, ma significa anche che molti viaggiatori si perdono un piccolo paradiso.

Isola di Masirah
Mare cristallino

Come arrivare al traghetto per l’isola di Masirah

Isola di Masirah
Villaggio Omanita

Masirah si trova a circa 518 chilometri dalla capitale omanita, Muscat. Percorrendo la strada 32 impiegherete poco più di 6 ore per arrivarci, un tempo non indifferente se non programmate qualche sosta intermedia. Potreste per esempio fermarvi a Sur, per visitare un paio dei più famosi wadi dell’Oman, cioè Wadi Shab e Wadi Tiwi.

Partendo da Ras Al Hadd alla volta di Shannah, la località dove si trova l’attracco del traghetto dovrete percorrere 270 chilometri. La distanza non è molta, ma vi ci vorranno almeno 3 ore e 20 minuti, guidando ad una velocità media. La strada è asfaltata, ma è spesso coperta dalla sabbia del deserto spinta dal vento, e inoltre ci sono moltissimi dissuasori. Tenete anche conto del fatto che c’è la possibilità che capre, dromedari e asinelli vi taglino la strada, quindi occorre molta prudenza alla guida.

Si attraversano vari villaggi di pescatori, alcuni molto piccoli, altri più grandi, ma tutti molto pittoreschi, perchè sono villaggi di pescatori e si affacciano sul mare. Al Ashkarah è la cittadina cittadina più importante che incontrerete, qui vi consigliamo di fare una sosta per sperimentare la famosa ospitalità omanita. Proprio sul porticciolo, troverete un tendone con degli uomini che vi accoglieranno offrendovi caffè locale e datteri.

Un’altra pausa consigliata è presso un piccolo coffee shop situato in un distributore di benzina a Qurun; qui potrete assaggiare dei gustosi sandwich al formaggio, felafel e un formidabile karak con origano. Il karak è una bevanda composta da tea e latte condensato insaporita con cardamomo e altre spezie.

Dopo Kuwayamah, l’ultimo villaggio, proseguirete per un centinaio di chilometri, ammirando le dune del deserto alla vostra destra e l’oceano a sinistra. Ma a parte questo, sarete nel nulla fino all’arrivo al traghetto.

Traghetto
Traghetto per l’isola di Masirah

Percorso alternativo: come ci siamo arrivati noi

Noi abbiamo seguito un percorso alternativo, molto più avventuroso e suggestivo, organizzato dal team di Casa Oman. Dopo la sosta a Qurun, abbiamo raggiunto un barasto (accampamento) beduino per effettuare un’altra tappa. Qui abbiamo trovato una accoglienza calorosissima da parte degli adulti e di tantissimi bambini, a cui avevamo portato dei biscotti e delle merendine. Il barasto si chiama Jedimah, che in lingua omanita significa antico.

Prima di ripartire, abbiamo sgonfiato le gomme delle jeep per aumentare l’aderenza dei pneumatici sulla strada, e poi via, verso l’avventura. Invece di percorrere la normale strada asfaltata, abbiamo percorso circa 52 chilometri sul bagnasciuga di una spiaggia che aveva una larghezza di circa 25 metri.

Un vero spettacolo, anche perchè al nostro arrivo centinaia di gabbiani si sollevavano in volo e tanti granchi si spostavano velocemente verso l’acqua, disturbati probabilmente dalle vibrazioni causate dai veicoli. Purtroppo, abbiamo anche visto delle carcasse di tartarughe morte e tanta, tanta plastica. La maggior parte di questa plastica è portata sulla spiaggia dall’oceano, perchè la zona è completamente disabitata, quindi non è pensabile che sia scaricata dall’uomo.

Di tanto in tanto, la presenza di grossi scogli ci ha costretto ad abbandonare la spiaggia e a percorrere dei tratti nelle dune sabbiose. Ci siamo anche insabbiati un paio di volte, ma dal momento che eravamo una carovana di quattro jeep non è stato un problema uscire dalla situazione.

Dopo una cinquantina di chilometri, abbiamo fatto una sosta per pranzare e molti di noi ne hanno approfittato per fare un bagno rinfrescante. Infine, abbiamo abbandonato la spiaggia e ci siamo addentrati nel deserto. Ancora 5/6 chilometri, un paio di soste fotografiche e, dopo aver rigonfiato le gomme, abbiamo viaggiato per circa 40 minuti sulla strada normale prima di raggiungere l’imbarco.

Una raccomandazione: se avete intenzione di effettuare questo percorso, dovete assolutamente consultare il sito che vi indicherà i livelli della marea, perchè è fondamentale percorrere il tratto di spiaggia quando la marea è al minimo.

Guidando sul bagnasciuga
Guidando sul bagnasciuga

Il traghetto per l’isola di Masirah

Parliamo adesso del traghetto; ne esistono due tipi, quello che viene chiamato “traghetto blu“, che era l’unico operativo fino a qualche decennio fa, e quello più moderno che è stato introdotto più di recente.

Il primo costa decisamente meno, ma ha un enorme svantaggio: non ha orari! Infatti, il traghetto resta ancorato in porto fino a che non si è riempito, solo quando avrà caricato a bordo un certo numero di auto comincerà la navigazione. Questo significa che rischiate di perdere un sacco di tempo per attendere la partenza. Inoltre, non è molto comodo, perchè non ci sono le cabina per i passeggeri, quindi passerete il tempo della traversata in auto, oppure sul ponte al freddo (o al caldo, a seconda degli orari).

Il traghetto nuovo, invece ha degli orari precisi che potrete sul sito della compagnia National Ferries Online. La frequenza delle corse è più limitata nei giorni feriali, mentre nel week end avrete molta più scelta.

La traversata dura circa un’ora; per quanto riguarda i prezzi, dovrete pagare 10 omr a veicolo e 3,6 omr a persona.

Purtroppo, pare che alcune volte il sistema di pagamento del sito vada in palla, questo significa che, per saldare il vostro conto, prima dell’imbarco dovrete recarvi agli uffici della compagnia che sono situati a poca distanza dal molo per l’imbarco.

Isola di Masirah
Gabbiani in volo

Le spiagge

E veniamo alle spiagge. Dove trovare le migliori? In realtà, le spiagge sono tutte belle e c’è solo l’imbarazzo della scelta. Volendo proprio fare una scelta, direi che le meno attraenti sono proprio quelle nei pressi del porto dove arriva il traghetto, ma le altre sono tutte ugualmente sorprendenti.

Il mio consiglio è quello di fare un giro con la vostra auto e di fermarvi dove più vi piace. Noi ci siamo fermati nella zona sud, viste le condizioni del vento. Lì il mare era molto calmo, con acqua cristallina e sabbia bianchissima.

Non aspettatevi spiagge attrezzate con ombrelloni o chioschi per le bibite. Anzi, a questo proposito farete bene a portare con voi una borsa frigo con delle bevande e magari il pranzo al sacco da consumare sulla spiaggia.

Le spiagge sono completamente deserte, e non ci sono problemi a stare in costume da bagno, anche se siamo in un paese islamico. Gli unici contatti che abbiamo avuto noi sono stati dei dromedari che passeggiavano sulla spiaggia e che sono stati attirati dai nostri pick-up, visto che avevamo dei sacchetti con la frutta che hanno tentato di rubarci.

Portatevi dietro la maschera perchè è possibile fare un discreto snorkeling, non eccezionale come quello che potreste fare a Marsa Alam o alle Maldive, ma un pò di pesci si vedono. Indispensabile anche una buona protezione solare, perchè anche a dicembre il sole picchia abbastanza forte e, soprattutto se avete la pelle delicata, rischiate di bruciarvi.

Dromedari sulla spiaggia
Dromedari sulla spiaggia

Dove dormire a Masirah

Come vi ho già anticipato, l’isola di Masirah si sta aprendo al turismo solo adesso e di conseguenza non è ancora molto attrezzata per il turismo. Non troverete guest houses o bed & breakfast, ma solo tre o quattro hotel.

Il più famoso e pubblicizzato è il Masirah Island Resort, che viene presentato come un quattro stelle. In effetti è probabilmente la struttura migliore dell’isola, ma se considerate il rapporto qualità-prezzo potreste restare delusi. Il costo per soggiornare in questo hotel per una notte è di gran lunga troppo caro se paragonato ai servizi che offre. Inoltre, l’hotel è situato in una parte dell’isola assolutamente deserta, che non offre neanche la possibilità di fare una passeggiata.

In realtà, è meglio fare come abbiamo fatto noi, che abbiamo soggiornato al Serabis Hotel, un due stelle collocato proprio nel centro dell’unico villaggio di Masirah. La struttura è davvero molto basic, e tutto sommato un pò trascurata, e non offre neanche la colazione; ma tenete conto che il prezzo è davvero irrisorio, oltre al fatto che trascorrerete davvero pochissimo tempo in camera.

Qualunque sia la vostra scelta, una volta nella vostra camera prestate attenzione ad un piccolo disegno che vedrete sul soffitto della camera. Esso indica la direzione della mecca ai fedeli che vogliono pregare e che hanno uno scarso senso dell’orientamento.

Esiste ancora un’altra possibilità; se riuscite a procurarvi l’attrezzatura e se volete fare una esperienza selvaggia, potete anche fare campeggio sulla spiaggia e dormire in riva al mare. Infatti, non esiste alcuna normativa che lo impedisca e potrebbe essere una bella esperienza che vi farà risparmiare sull’hotel.

Tramonto

Dove mangiare sull’isola Masirah

Per quanto riguarda l’aspetto gastronomico, l’isola di Masirah è un tripudio di ristoranti etnici. Sono tutti concentrati nel raggio di pochi chilometri dal porto, insieme a vari negozietti, un paio di supermercati, i distributori di benzina.

Noi ne abbiamo sperimentati un paio. Il primo è un ristorante indiano situato sulla strada principale del paese e che si chiama Al Jazeerah (che significa isola). Qui abbiamo consumato la prima colazione entrambi i giorni del nostro soggiorno: uova strapazzate, succhi di frutta in brick, biscotti e merendine assortite, pane appena sfornato e infine caffè o tea. Abbiamo cenato qui anche la prima sera e il cibo era abbastanza buono, anche se per i miei gusti un pò troppo piccante! Ovviamente, il costo dei pasti è davvero ridicolo.

La seconda sera, abbiamo sperimentato un’esperienza paradisiaca presso un ristorante yemenita; il menu è abbastanza limitato, visto che si mangia solo riso e pesce. Ma vi posso garantire che il riso era squisito, ne abbiamo mangiato in quantità industriali; quanto al pesce, abbiamo preso la ricciola più fresca e gustosa della nostra vita. Inoltre, il locale è molto suggestivo, visto che eravamo circondati da tappeti sui quali i locali consumavano il loro pasto. Per noi occidentali, però, avevano apparecchiato dei tavoli nel centro del giardino, cosa della quale la mia cervicale è stata molto grata.

Il ristorante si trova proprio alle spalle dell’Hotel Serabis, quindi lo abbiamo raggiunto a piedi.

Ristorante Yemenita
Ristorante yemenita

Le Sugar Dunes: il deserto bianco di Kalouf

Se raggiungere l’isola di Masirah è stata una esperienza divertente, altrettanto è stato il ritorno, dopo che siamo sbarcati dal traghetto. Abbiamo di nuovo guidato sul bagnasciuga, ma la tappa più eccitante è stata nei pressi del piccolo paese di Kalouf.

Qui esiste un deserto di sabbia bianchissima, così candida che il riflesso è insopportabile e siamo stati tutti costretti a mettere gli occhiali da sole. Questo deserto viene familiarmente chiamato Sugar Dunes, cioè “dune di zucchero”.

Abbiamo lasciato le auto e ci siamo arrampicati sulle dune; molto interessante il contrasto tra tutto questo bianco e l’azzurro del mare in lontananza.

Ci siamo fermati per una mezz’oretta, ma il caldo era intollerabile e abbiamo ripreso la strada del ritorno. Un’esperienza breve, ma intensa!

Sugar Dunes di Kalouf
Le Sugar Dunes di Kalouf


40 Commenti A L’isola di Masirah e le sue splendide spiagge

  1. federica ha detto:

    Ciao Nonni e complimenti! Volevo chiedervi un’informazione: sull’isola è necessario avere un fuoristrada?

  2. Elisa ha detto:

    Che isola bellissima, proprio come piaccia a me; ampie, deserte e fuori dai circuiti turistici.ho sentito tanto parlare di casa Oman. Se dovessi andare mi rivolgerei proprio a loro

    • Teresa ha detto:

      Casa Oman per noi è stata una fantastica esperienza, anche meglio di quello che ci spettavamo. Rivolgiti a loro senza problemi, vedrai che ti troverai bene!

  3. sara bontempi ha detto:

    Sono parecchio ignorante sui luoghi dell’Oman e l’isola di Masirah, ma mi affascinano così tanto che con voi sto scoprendo un pazzo di mondo che vorrei vedere!

  4. Eliana ha detto:

    Il mare omanita mi ispira particolarmente! Brullo, selvaggio e totalmente cristallino! Perfetto per un momento rilassante dopo aver scoperto le bellezze di questo meraviglioso Paese!

  5. Claudia ha detto:

    Un vero paradiso nascosto che vale lo sforzo per raggiungerlo! Sono sempre più convinta che i luoghi più belli siano spesso quelli più difficili da raggiungere. Stupendi i dromedari in spiaggia!

  6. Sara - Slovely.eu ha detto:

    Che meraviglia!
    Purtroppo quando siamo stati in Oman abbiamo dovuto rinunciare a Masirah proprio perché parecchio fuori mano rispetto al resto del giro che stavamo facendo, ma vedendo le tue foto e leggendo i tuoi racconti mi fai pentire abbastanza della nostra scelta, ma ahimé non si può vedere sempre tutto.
    Resta un buon motivo per tornare in Oman, un paese che mi ha lasciato un ottimo ricordo, specie della sua gente.

    • Teresa ha detto:

      Anche io ho un ottimo ricordo dell’Oman e ci tornerei volentieri; quando ho costruito il mio itinerario, Masirah è stata la prima tappa che ho inserito e non me ne sono penstita!

  7. Sara ha detto:

    Ma wow!
    Luogo PAZZESCO e bellissimo il vostro tour alternativo. Anche io avrei optato per quello anche perché se avessi guidato in autonomia con dromedari e asinelli in mezzo alla strada mi sarei fermata ogni due per tre a stalkerarli ahahah che belli!!

  8. Claudia ha detto:

    Un paradiso! Sono rimasta colpita dal racconto e dalle foto ma soprattutto dal percorso alternativo che avete deciso di intraprendere per arrivarci! Complimenti nonni, siete sempre dei viaggiatori all’avanguardia!

  9. Giada ha detto:

    Da mettere assolutamente in bucket list!

  10. Arianna ha detto:

    Proprio l’altro giorno ho parlato di questa isola e il tuo resoconto mi è stato molto utile per acquisire ulteriori informazioni, spettacolare il fatto che sia così poco accessibile che la rende davvero una meta segreta

  11. Veronica ha detto:

    Davvero un paradiso semisconosciuto, non ne avevo mai sentito parlare e di sicuro capisco perché molti preferiscano dedicarsi ad altro. Arrivarci è un’avventura ma sicuramente ne vale la pena, anche se il traghetto “antico” lo eviterei proprio per non perdere troppo tempo.

    • Teresa ha detto:

      In effetti, il traghetto vecchio viene usato sempre meno, visto che non è molto comodo, soprattutto per chi ha poco tempo!

  12. Lara ha detto:

    Beh ma che meraviglia questo mare. Già non vedo l’ora che si alzino le temperature e arrivi la primavera, ora mi avete fatto voglia di un bel tuffo in mare!

    • Teresa ha detto:

      Ad un tuffo al mare non si dice mai di no! Se poi il mare è bello come quello di Masirah, un bugno è un must!

  13. Lucia ha detto:

    Premetto che normalmente mi piace vedere le città d’arte durante i miei viaggi ma devo ammettere che quest’isola è davvero affascinate. Sono stata conquistata dal vostro racconto e dalle sue magnifiche spiagge. Sicuramente quando farò un viaggio in quella zona la includerò nel mio itinerario.

    • Teresa ha detto:

      Anche noi amiamo le città d’arte, ma di fronte al mare io dimentico tutto! Sarà perchè sono del segno dei pesci? 🙂

  14. Bru ha detto:

    Masirah non la conoscevo proprio, bellissimo mare e spiagge e bello il viaggio per raggiungerla
    interessante viaggio da cui prendere spunti

    • Teresa ha detto:

      Come dicevo nell’articolo, non è certo la tappa più frequentata in Oman, ma secondo me una delle più belle!

  15. Libera ha detto:

    Mi sono incantata in più di un passaggio del vostro racconto di viaggio. Ma che meraviglia, sono davvero dei consigli utilissimi. Non vedo l’ora di andare in Oman.

  16. Marina ha detto:

    Che esperienza meravigliosa avete vissuto! Immagino che il percorso in auto su quelle spiagge stupende sia entusiasmante, mi avete davvero fatto venire voglia di visitare l’Oman!

    • Teresa ha detto:

      E’ stata una escursione elettrizzante e non nego che mi piacerebbe rifarla; e poi le spiagge di Masirah sono meravigliose!

  17. Già mi ispira molto il modo estremamente avventuroso di raggiungere l’isola! Magari però con il traghetto moderno perché non so quanto resisterei ad aspettare la partenza dell’altro.
    Da un lato è un peccato che non ci siano strutture alberghiere di un livello alto, ma dall’altro almeno viene preservata la natura incontaminata del posto.

    • Teresa ha detto:

      In albergo ci siamo stati davvero pochissimo, giusto il tempo di una doccia e per dormire, quindi va bene così, credimi!

  18. ANTONELLA ha detto:

    Più leggo del tuo viaggio in Oman e più mi innamoro di questa terra. L’idea del percorso alternativo è stata fantastica e immagino l’emozione del piccolo safari sulla spiaggia. L’isola sembra sospesa nel tempo con una bellezza che si immagina solo nei romanzi di avventura

    • Teresa ha detto:

      Masirah è di una bellezza che ti rapisce, intanto per le sue spiagge, ma anche per la sua atmosfera; pochissimi turisti e natura incontaminata!

  19. Avrei optato sicuramente anche io per il percorso alternativo! E poi che dire del il deserto bianco di Kalouf…. spero di poterlo vedere dal vivo un giorno e toccare quella sabbia così fine e dorata!

    • Teresa ha detto:

      Se vai a Kalouf, mi raccomando di usare crema solare a chili (soprattutto per la bimba) e mettere gli occhiali da sole; sabbia così bianca ne avevo vista solo a Zanzibar!

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