I più bei Carnevali in Italia
Quella dei Carnevali in Italia è una festa vivace, allegra e colorata, ma è anche una tradizione antichissima. Le origini del Carnevale risalgono al 1500, o addirittura, secondo alcuni, al 1400.
Oggi, questa festa si inserisce nel calendario religioso cattolico; infatti, la data varia di anno in anno in base al giorno in cui cade la Pasqua. Le celebrazioni del Carnevale terminano con il martedì grasso, 40 giorni esatti dalla domenica di Pasqua.
Ma prima di diventare quello che conosciamo oggi, Carnevale era una festa un pò sovversiva, l’occasione in cui ognuno poteva mascherarsi per assumere, almeno per un giorno, un ruolo che non gli appartenevano. I servi potevano trasformarsi in padroni e viceversa.
Le tradizioni dei Carnevali in Italia
Ovunque si svolga, alcune tradizioni carnevalesche restano immutate e si ripetono tutti gli anni.
Innanzitutto ci sono coriandoli e stelle filanti, che sono diventati il simbolo di questa festa. Tanto è vero che se ne fa un largo uso in tutte le situazioni, anche nelle feste private; non solo in Italia, ma anche nei Carnevali più famosi in tutto il mondo, per esempio quello di Rio de Janeiro in Brasile.
Indossare un abito insolito e una maschera è un must per chiunque voglia partecipare al Carnevale, spesso le maschere più famose sono legate alla Commedia dell’Arte, per esempio quelle di Arlecchino, Balanzone e Pulcinella.
I carri allegorici che sfilano nelle strade sono la punta di diamante dei Carnevali più belli d’Italia; e in quasi tutte le città, i carri più divertenti, o più originali vengono premiati. Spesso sono delle vere opere d’arte, e ci vogliono mesi per realizzarli.
Poi ci sono i dolci tipici di Carnevale; ogni regione vanta un dolce particolare, anche se in alcuni casi il dolce è lo stesso ma viene chiamato con un nome diverso.
I dolci più famosi che accompagnano i Carnevali in Italia sono le bugie, che vengono chiamate anche chiacchiere o crostoli; ci sono anche le frittelle (con le mele o con l’uvetta), che in Veneto chiamato “frittole”; e poi i ravioli dolci, le ciambelle e i krapfen. Insomma, ce n’è per tutti i gusti.
I Carnevali più belli in Italia
Vediamo quali sono i Carnevali più belli e più famosi d’Italia, che tra l’altro sono anche i più antichi.
Il Carnevale di Venezia
Parlare del carnevale senza nominare Venezia è impensabile. Questa perla della laguna, nel mese di febbraio, si anima di colori, profumi e sapori capaci di travolgere tutti i sensi.
Il Carnevale di Venezia ha origini antichissime, tanto che fu tenuto per la prima volta nell’XI sec. per dar modo ai veneziani di sfogare le tensioni dettate dalle rigide regole della Repubblica Serenissima. “A carnevale ogni scherzo vale” dice il detto, tanto che in questo periodo dell’anno era consentito persino prendersi gioco delle autorità e del ceto aristocratico.
Trasgressione, fuga dalla realtà, stupore e divertimento sono alla base della festa più attesa dell’anno. Migliaia di maschere animano le strette calli della città, dagli elegantissimi abiti tradizionali alle maschere più originali e divertenti, mettendosi in posa, inscenando simpatici teatrini e prestandosi alle fotografie dei turisti.
Passeggiando tra sestieri, campi e piazze non puoi non provare le frittelle, dolce tradizionale veneziano. Una squisita pastella fritta con ripieno di uvette, mele o creme a cui non saprai resistere. Per i veneziani “ea frittoea” è una specie di culto (tanto che nel ‘600 esisteva anche la corporazione dei fritoleri) e le pasticcerie fanno a gara per sfornare la migliore.
Tantissimi sono gli eventi che si svolgono a Venezia durante il periodo di Carnevale, dai più esclusivi party nelle tradizionali Ca’ veneziane alle manifestazioni che si svolgono in piazza San Marco.
Due sono gli eventi principali del Carnevale veneziano: il Corteo delle Marie, una sfilata storica che vede 12 Marie portate in spalla da giovani gondolieri attraverso la città, e il Volo dell’Angelo dove la Maria vincitrice della precedente edizione scende dal Campanile di San Marco con uno spettacolare volo da lasciare a bocca aperta.
Silvia – Bagaglio Leggero
Il Carnevale di Viareggio
Il Carnevale di Viareggio è tra i più celebri al mondo per i suoi carri allegorici, vere e proprie opere d’arte costruite con la cartapesta, che ogni anno attirano turisti da ogni parte del pianeta.
A renderlo un’istituzione, oltre all’indiscutibile maestria degli artigiani, è il significato che si cela dietro ogni carro e mascherata di gruppo: temi d’attualità e politica vengono trattati con ironia e originalità.
Si tratta di una manifestazione recente, nata nel 1873, quando un gruppo di giovani borghesi sfilò in maschera lungo il corso a bordo di carrozze addobbate. Negli anni ’20, il carnevale si ampliò con l’introduzione di musica e opere in cartapesta, oggi diventate sempre più complesse e spesso meccanizzate. Ogni edizione prevede sei sfilate di carri e maschere, chiamati corsi, che si svolgono sui viali a mare di Viareggio, tra fine gennaio e fine febbraio.
I carri in gara (che possono raggiungere i venti metri di altezza), sono divisi in due categorie e la gara prevede una classifica con tanto di promozione e retrocessione di uno di essi. La gara è inframmezzata dalle mascherate di gruppo a tema, anch’esse valutate e premiate.
Le opere di cartapesta sono impressionanti, sfilano a ritmo di musica e si animano davanti agli occhi del pubblico. Uno spettacolo che colpisce anche gli adulti, per la magia, l’entusiasmo, ma soprattutto l’abilità di affrontare temi significativi – lo scorso anno, ad esempio, i cambiamenti climatici – con opere di grande impatto scenografico.
Serena – Sognando Viaggi
Il Carnevale di Cento
Uno dei Carnevali più antichi d’Italia ha luogo a Cento, piccolo comune dell’Emilia Romagna in provincia di Ferrara.
Cento è la patria del pittore Gian Francesco Barbieri detto Guercino; pare che proprio nei suoi dipinti, risalenti al 1600, compaiano le prime raffigurazioni di questa manifestazione. Il Carnevale è cresciuto nel corso degli anni, richiamando un elevato numero di turisti, grazie anche alla presenza di personaggi dello spettacolo.
Dai primi anni ’90 esso ha anche conquistato fama internazionale gemellandosi con il famosissimo Carnevale di Rio de Janeiro, tanto che è stato il primo al mondo a sfilare, nel 1998, nel Sambodromo di Rio in occasione della Notte dei Campioni.
Cento è facilmente raggiungibile in auto, ma vi sono anche alcune agenzie viaggio che organizzano una gita domenicale per assistere al Carnevale. Gli imponenti carri di cartapesta sfilano per il Corso Guercino, nel cuore del centro storico di impronta medioevale, con lunghi portici ed edifici dai colori giallo e rosso, tipici di questa regione.
Coreografie in costume e tanta musica accompagnano la sfilata; dall’alto dei carri piovono sul pubblico dolcetti, peluche e ciambelle salvagenti colorate. Anche piazza Guercino in fondo al Corso è gremita di folla sotto il palco, dove si esibiscono ballerine brasiliane e percussionisti al ritmo frenetico della samba.
I torrioni dell’antica Rocca, fortezza medioevale difensiva nell’omonima piazza, sono a stento visibili per la presenza, oltre che dei carri, di bancarelle e di una ruota panoramica. Proprio in piazza della Rocca si conclude la manifestazione con il rogo della maschera di Tasi – una sorta di re del Carnevale centese ispirato ad un personaggio realmente esistito – e la proclamazione del carro vincitore.
Matilde – Around the World
Carnevali in Italia: il Carnevale di Comacchio
Dove si può assistere ad un carnevale insolito? Ovviamente, in un luogo dove i carri sfilano… sull’acqua! Avete capito bene, a Comacchio – una piccola cittadina lagunare della provincia di Ferrara – l’evento carnevalesco si svolge interamente lungo i canali che la attraversano.
A questo particolare carnevale si può assistere tranquillamente sistemandosi sul bordo dei canali, aspettando i carri-barconi che sfilano, tra musica a tutto volume, applausi e risate per le goliardie dei protagonisti della parata.
Il percorso si snoda ammirando le batane – come vengono chiamate le barche – allestite ognuna con una tematica diversa, frutto della fantasia e creatività degli artigiani!
I consigli per assicurarvi la visita all’evento sono pochi, ma importanti. Innanzitutto, il parcheggio: meglio cercarlo appena fuori al paese, per l’affluenza (e perché in alcune vie del centro non ci si può arrivare); anche fuori mano, raggiungere il punto della parata sarà davvero facile, per le piccole dimensioni del paese.
Altro consiglio è quello di provvedere per tempo al pranzo e al “posto” dove assistere all’evento: Comacchio, durante il carnevale, può accogliere un vero e proprio fiume di gente, per cui è bene giocare d’anticipo, anche magari per godere in tranquillità di una visita al suo centro storico ed ai canali – per i quali è conosciuta come la piccola Venezia.
Sicuramente, un carnevale allegro e coinvolgente, incorniciato da uno dei centri storici più belli del Parco del Delta del Po.
Samuele & Margherita – Dove si Ba
Il Carnevale di Gaeta
Il Carnevale a Gaeta negli ultimi anni è diventato un’appuntamento unico e coinvolgente. Carri allegorici minuziosamente progettati e allestiti dall’Associazione Carristi del Golfo sfilano nel centro della città seguiti da scuole di danza provenienti dai paesi limitrofi. Una festa di colori, coreografie e musica che attira ogni anno sempre più avventori.
L’ultima edizione, quella del 2020, è stata davvero un successo strepitoso. Uno dei carri dell’evento, seguito dalla Scuola di Danza di Gaeta, il Centro del Movimento, si è ispirato ad un grande film degli anni ’70: “Grease“.
Un tripudio di costumi e balli in tema con il famoso musical, ambientato negli Stati Uniti dei mitici anni ’50. Ma a realizzare strepitose coreografie che facessero ballare anche gli spettatori sono state anche le altre scuole di Danza della zona, che hanno accompagnato i carri in sfilata, ognuno con un tema ben definito ed egregiamente eseguito.
La passione dei ballerini, impegnati in diversi balletti durante il percorso, traspariva dai loro volti raggianti. Un trionfo di allegria, musiche e coriandoli, che ha riempito le strade della città di Gaeta, radunando nella Piazza centrale numerosi turisti.
Durante il periodo di Carnevale in città vengono inoltre proiettati simpatici video mapping, che vanno a colorare gli edifici più belli del borgo e lasciano tutti a bocca aperta. Inoltre nella piazza del Comune, cuore della manifestazione carnascialesca, viene allestita una graziosa area per i più piccini, con giochi, stand per lo shopping e un bellissimo teatro di Burattini.
Annalisa – Tre Valigie
I Carnevali di Trieste
Associare Trieste all’idea del Carnevale non è così scontato, eppure la tradizione carnevalesca del capoluogo triestino vanta radici profonde, variegate e molto antiche. A dire il vero, a Trieste più che di Carnevale bisognerebbe parlare di Carnevali, perché ogni zona e ogni rione ha le sue usanze e le sue particolarità.
Uno dei più famosi e sentiti Carnevali triestini è quello che si tiene sul colle di Servola, che per una settimana si trasforma nel “paese del Carnevale”. Qui i festeggiamenti iniziano già il giovedì grasso con una delle più antiche tradizioni carnascialesche triestine, il “corso delle serve” e durano tutta la settimana.
Musica, balli in piazza, appuntamenti gastronomici si protraggono fino al mercoledì delle Ceneri, quando va in scena il Funerale del Carnevale.
Sabato si lascia la città per salire a Opicina, dove maschere e carri allegorici provenienti da tutto l’altipiano carsico, sfilano a dar vita all’antico e tradizionale Kraški Pust.
Domenica ci si sposta al mare, nel suggestivo borgo marinaro di Muggia, dove dal 1400 in poi, le compagnie del Carnevale presentano costumi, scenografie e carri allegorici dando vita a singolari rappresentazioni e sketch, che più che le tradizionali sfilate ricordano veri e propri spettacoli di “teatro di strada”.
E non è finita qui, perché Il Martedì grasso, è Trieste tutta a vestirsi a festa! Carri, bande, gruppi mascherati, invadono le vie del centro danno vita a una sfilata, che si conclude, fra ali di folla, in piazza Unità, dove vengono proclamati i vincitori del Palio dei Rioni.
I trionfatori del Palio sono salutati da musica, balli e soprattutto dal lancio di stelle filanti e di tanti, tantissimi coloratissimi coriandoli. Perché lo sapevate che i coriandoli sono stati inventati e lanciati per la prima volta proprio a Trieste?
Lorenza – Moonlightloren
Il Carnevale di Bagolino
Bagolino è un borgo medievale che fa parte della Valle Sabbia, in provincia di Brescia. Qui si tiene un carnevale molto particolare e anche di rilevante importanza per la tradizione carnevalesca del Nord Italia.
Il carnevale di Bagolino si svolge secondo una tradizione che si trasmette dal XVI secolo immutata.
Protagonisti di questo particolare carnevale sono due diversi gruppi di maschere: I Balarì e Sonadur (ballerini e suonatori); I Maschér (maschere).
Durante il carnevale, gli eleganti Balarì si lasciano ammirare per i loro costumi dai cappelli unici e dai colori vivaci. I loro costumi sono particolari da testa a piedi. Oltre al particolare cappello, è degna di nota anche l’ampia fascia di seta, posta sulla spalla sinistra, riccamente ricamata con fiori, passamanerie o inserti in uncinetto. Gli eleganti Balarì danzano per le vie del paese accompagnati dalla musica dei Sonadur che li seguono ovunque. Attenzione però: i Balarì si esibiscono esclusivamente il lunedì ed il martedì di carnevale.
Le danze dei Balarì però sono disturbate dai rumorosi Maschèr (le maschere), che rappresentano la grezza realtà contadina. I Mascher hanno il ruolo di dar fastidio, con i loro rumori e schiamazzi.
Una particolarità del carnevale di Bagolino è che non ci sono carri che sfilano per il paese, del resto i Mascher fanno rumore a sufficienza! Anche la musica, dalla sonorità che rimanda alla tradizione germanica, contraddistingue questo particolarissimo carnevale.
Beatrice – Il Mondo secondo Gipsy
Carnevali in Italia: il Carnevale di Ivrea
Lo storico carnevale di Ivrea affonda le radici nel medioevo, epoca a cui si riferiscono i leggendari episodi origine della tradizione carnevalesca.
Visitando Ivrea nel periodo tra Giovedì Grasso e Mercoledì delle Ceneri, si viene catapultati in rituali molto sentiti dalla città, affascinanti e incomprensibili per chi non ne conosce la storia.
Tutto ha inizio il giovedì grasso, quando il sindaco consegna le chiavi della città al Generale (il “capo” del carnevale). Il carnevale è suddiviso in due parti: il corteo storico e la battaglia delle arance, due aspetti differenti che si intersecano tra loro.
Tutto nasce quando Violetta, la Vezzosa Mugnaia, promessa sposa al suo Toniotto, si ribella al tiranno che governava Ivrea. Lui è determinato ed esercitare lo jus primae noctis; lei, che è altrettanto determinata a non subire le angherie del signore, estrae dalle vesti un pugnale e lo uccide. Da questo gesto di libertà parte la rivolta del popolo.
La battaglia delle arance simboleggia la ribellione, infatti si svolge tra gli aranceri a terra (il popolo) e quelli sui carri (l’esercito del feudatario). Ivrea è suddivisa in rioni, ognuno ha una propria squadra che attende i carri nella piazza del rione.
Questi si spostano e, durante il transito dei carri, si scatena la battaglia. Il pubblico, con in testa il berretto rosso, chiamato frigio (chi lo indossa non viene colpito), assiste alla battaglia riparandosi dietro alle reti fissate alle facciate delle case.
Il corteo storico è ricco di personaggi che ruotano intorno alla leggenda della Vezzosa Mugnaia; c’è la sua Scorta d’Onore, il suo sposo, il Generale e lo Stato Maggiore, tutto accompagnato dalla banda di Pifferi e Tamburi.
Quello eporediese è un carnevale insolito, anche se non si parteggia per una squadra in particolare è coinvolgente assistere all’evento.
Alice delle Meraviglie – Domani Andiamo a
Il Carnevale di Perkeo a Salorno
Un altro dei famosi Carnevali in Italia è quello che si svolge in Alto Adige, nel paese di Salorno; si tratta di una sfilata allegorica alquanto singolare così come lo è il suo protagonista, Perkeo.
Nato e vissuto a Salorno nei primi del ‘700, Perkeo era affetto da nanismo e fu proprio per questa sua caratteristica che fu notato dal principe Carlo III di Wittelsbach-Neuburg, che lo portò con se al castello di Heidelberg per farlo diventare giullare di corte.
Perkeo, nato Giovanni Clementi, venne chiamato così proprio durante la sua permanenza ad Heidelberg. Dovete sapere che Giovanni era affetto da una malattia alquanto inusuale: il diabete insipido.
Questa malattia provoca senso di sete e conseguente eliminazione dei liquidi nelle urine (fino a 25 litri al giorno). Giovanni, da buon altoatesino, si dissetava solo con vino! Si racconta che bevesse dai 20 ai 30 litri di vino al giorno.
Giovanni, ogni volta che qualcuno gli offriva un bicchiere di vino, accettava sempre. La sua risposta era sempre “perché no?”. I tedeschi di Heidelberg non capivano, così il suo “perché no?” divenne presto “perkeò?” e da qui il nome Perkeo.
Il carnevale di Perkeo nasce per celebrare il suo ritorno a Salorno. I festeggiamenti iniziano il 7 gennaio con il primo cittadino che gli consegna le chiavi del paese; il giovedì grasso la grande sfilata.
Perkeo, accompagnato dai suoi dottori, ovviamente con un bicchiere di vino, si trova sul carro a forma di grande botte che apre la sfilata.
Di seguito i carri che rappresentano gli antichi mestieri di Salorno come lavandaie, carbonari, distillatori di grappa, pescatori, streghe e tanti altri. Tutti insieme, coinvolgendo il pubblico, animano festosi le vie del paese fino all’ora in cui Perkeo riconsegna le chiavi del paese e torna ad Heidelberg.
Claudia – Travel with the Wind
Carnevali d’Italia: il Carnevale di Roma
Avete mai sentito parlare di Rugantino? Rugantino, er bullo di Trastevere, era un giovane arrogante e strafottente, ma dall’animo amabile e gentile. È una delle principali maschere del teatro romano. E’ proprio nella sua persona che ci ricordiamo dell’esistenza di un Carnevale romano.
Il Carnevale della capitale non è certo famoso quanto quello di Venezia, Viareggio o Ivrea, ma ha una tradizione longeva e interessante.
I festeggiamenti del Carnevale si rifanno a quelli degli antichi Saturnalia, tra balli in maschera, riti orgiastici e cerimonie per intrattenere il pubblico. Durante la Roma pontificia, i festeggiamenti si svolgevano sul Monte Testaccio, poi vennero spostati nell’attuale Via del Corso.
Nel Settecento e nell’Ottocento è qui che si teneva la festa dei moccoletti: si usciva di casa mascherati e ognuno portava con sé una candela (moccoletto, appunto) e l’obiettivo era cercare di tenerla accesa il più a lungo possibile, tentando di spegnere quella degli altri.
Tuttavia, per secoli, l’evento più atteso del Carnevale romano è stato la corsa con i cavalli berberi, che attraeva nobili provenienti da ogni parte. Nel 1874, un giovane spettatore morì, travolto dalla furia di uno dei cavalli che partecipava alla gara, e l’allora sovrano Vittorio Emanuele II abolì per sempre l’evento. Da quel momento in poi, il Carnevale romano si “impoverì” e cominciò a perdere prestigio.
La tradizione che però rimane ben viva è quella legata alla gastronomia e ai dolci del Carnevale romano, come le frappe (conosciute anche come chiacchiere) e le castagnole.
Anche l’origine delle frappe sembra avere a che fare con i Saturnalia: pare che durante queste cerimonie venissero distribuiti dei dolci simili tra gli esponenti del popolo. Super friabili, l’impasto consta di farina, burro, uova e zucchero e vengono poi ricoperte da zucchero a velo.
Le castagnole, palline di pasta dolce fritte, hanno origini meno antiche, ma più controverse: non nacquero nell’antica Roma, ma probabilmente in Romagna. Sta di fatto che oggi, durante il Carnevale romano, sono amate tanto quanto le frappe (se non di più).
Mariarita – 24hourstrotter.com
Carnevali d’Italia: il Carnevale di Sciacca
Quando si parla di Carnevale, si parla sempre di un periodo più o meno lungo di feste, sfilate, musica, maschere e tanta tanta allegria! Ma poche sono le città capaci di offrire un vero e proprio spettacolo, una di queste è senza dubbio la città di Sciacca, in provincia di Agrigento.
L’origine del Carnevale di Sciacca è antichissima, si presume già in epoca romana, ma si sviluppò maggiormente nel ‘600. Prevalentemente era una festa popolare, in cui veniva consumato del cibo e fiumi di vino dalla popolazione mascherata che si riversava per le strade.
Successivamente furono creati i primi carri con cui sfilavano piccoli gruppi mascherati, ma solo nel dopoguerra si iniziò a dar loro un titolo, animando le sfilate con il lancio di coriandoli e stelle filanti. Col passare del tempo nacquero compagnie che progettarono carri sempre più grandi e colorati, molto spesso dedicati alla satira politica e con sofisticati sistemi automatizzati.
Il mio primo carnevale a Sciacca risale al 2008 e dire che sono rimasta senza parole è davvero riduttivo. Sembra di essere protagonista e parte integrate di un grande spettacolo carnevalesco; dal più piccino al più anziano dei passanti si traveste e si lascia trascinare dai ritmi e dalla gioia trasmessa, a cui è davvero impossibile resistere.
Inoltre ogni carro allegorico sfila proponendo un tema, un titolo e un inno, ovvero un brano appositamente arrangiato e coreografato dal proprio gruppo mascherato, per poi concorrere tra loro esibendosi in piazza.
Protagonista principale del Carnevale di Sciacca è Peppe Nappa, la maschera locale simbolo della città, che apre la fila, distribuisce salsicce e vino durante le sfilate e chiude la manifestazione la notte del martedì grasso, andando al rogo nella piazza principale accompagnato da giochi pirotecnici.
Salvina – Una valigia per tutta la vita
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Io, ho preso l’abitudine (e la curiosità) di andare alla ricerca dei carnevali più piccoli e particolari. In Alto Adige ho partecipato a quello di Termeno e non ho ancora visto quello di Salorno: devo correre ai ripari!
Eh si, devi rimediare al più presto, in fondo Carnevale non è tanto lontano 🙂
Ho partecipato moltissime volte al Carnevale di Venezia. Avevo la fortuna di abitarci vicino. E ogni volta mi sono divertita moltissimo. E’ vero che Venezia in quel periodo diventa claustrofobica, ma uscendo dai sentieri battuti e conoscendo qualche localino, la festa diventa subito più autentica 🙂
Anche io sono stata due volte al Carnevale di Venezia; ma entrambe le volte il piacere dello spettacolo delle maschere è stato rovinato dalla folla eccessiva. Ricordo che ci ho messo ore per arrivare a San Marco!
Quando vivevo a Venezia ho avuto la fortuna di vivere il Carnevale. In quei giorni la città si trasforma in un grande palcoscenico: le calli e i canali si riempiono di colore, divertimento e di persone mascherate con abiti meravigliosi. Mi rimane un bellissimo ricordo di quei giorni.
Sono stata al Carnevale di Venezia due volte e devo dire che è bellissimo; però mi ricordo anche troppo bene il caos e la confusione.
Sfortunatamente non ho assistito a nessuno di questi magnifici carnevali. La Campania non è famosa per questo genere di tradizione e io non ho mai avuto l’occasione di partire per partecipare all’evento in un’altra regione. Mi piacerebbe assistere a quello di Venezia un giorno.
Chissà? Magari con un pò di impegno e di fortuna potresti riuscirci nei prossimi anni.
Purtroppo non ho mai avuto modo di vivere in prima persona uno di questi grandi carnevali italiani, ma se dovessi sceglierne uno mi inspira quello di Comacchio. Molto particolare!
Anche io ho visto solo il Carnevale di Venezia; e anche io sono molto attratta dal Carnevale di Comacchio. Te lo immagini vedere barche sui canali anzicchè carri allegorici sulle strade?
Un articolo ricco ed interessante!
Da piccola amavo le feste di Carnevale – con cura sceglievo il travestimento, spesso da principesse Disney – ma ora è una festa che mi sta incuriosendo sempre meno.
Dei Carnevali che hai elencato conosco bene quello di Venezia, dove ho vissuto per quasi quattro anni, e sono stata una volta da bambina a quello di Viareggio.
Un altro Carnevale d’Italia abbastanza noto è quello di san Giovanni in Persiceto. Andrò in questo borgo nel bolognese domani, ma data la situazione d’emergenza, non so quanti festeggiamenti vedrò… pazienza. Vado lì principalmente per i piatti squisiti che servono a L’Officina del Gusto 🙂
Purtroppo quest’anno il Carnevale, così come tante altre manifestazioni, subirà una battuta d’arresto. Speriamo solo che l’anno prossimo tutto torni alla normalità!
Leggere di tutti questi Carnevali così diversi ma sempre gioiosi mi mette di buonumore. Sopratutto mi fa pensare inevitabilmente a questo nostro Paese che al suo interno racchiude un bagaglio inestimabile di tradizioni e costumi locali. Credo che non basti una vita per conoscerli tutti!
Hai proprio ragione, da un punto di vista territoriale l’Italia non è enorme, ma ha un patrimonio storico e culturale che molti ci invidiano!
Adoro il carnevale ed amo celebrarlo. Mi piacerebbe da morire vedere questi famosi carnevali in giro per l’Italia, soprattutto quello di Venezia e Viareggio. Per una cosa o per l’altra non sono mai riuscita a vederli. Spero di poterlo fare al più presto. Grazie per aver condiviso tutte queste informazioni!!
Io il Carnevale di Venezia l’ho già visto, mi piacerebbe invece vedere gli altri, magari quelli dei centri più piccoli che sono meno affollati, visto che non amo la confusione!
Oggi sentivo a Geo che non esiste al mondo nessuna cultura senza il Carnevale (o una festa direttamente riconducibile ad esso) e leggere questo articolo mi ha fatto capire come anche in Italia questa festa sia pressoché universale. Sai che ho un sogno nel cassetto? Indossare un vestito di carnevale e sfilare a Venezia…
Gli abiti delle maschere veneziane sono bellissimi e anche a me piacerebbe molto, per una volta, indossarne uno. Peccato che siano costosissimi, anche solo a noleggiarli!
Mi è piaciuto molto leggere questo articolo che mi porta in giro tra i carnevali più belli dell’Italia. Anche noi nel nostro piccolo abbiamo un carnevale carino a parte Santhià! Quello di Chiavazza
Confesso di non averlo mai neanche sentito nominare; ma del resto credo che la maggior parte delle città e dei paesi abbiano le loro celebrazioni ed è impossibile conoscerle tutte!
Bellissimo articolo, complimenti a tutte per questo progetto. Quante belle tradizioni carnevalesche abbiamo in Italia.
A parte quello di Venezia, Cento e Viareggio, gli altri non li avevo mai sentiti. Trovo molto particolare quello di Comacchio, una parata davvero insolita quella sulle barche.
A me sembra molto entusiasmante quello di Ivrea con il lancio delle arance; mi piacerebbe vederli tutti!
L’Italia è un pease di festaioli, questo è indubbio! A parte i primi tre, non conoscevo tutti queste grandi e festose celebrazioni. Il carnevale è una ricorrenza che mi piace molto, compresi i suoi dolci!
Io direi soprattutto per i dolci; come ho già detto un sacco di volte sono molto golosa e i dolci di Carnevale mi fanno impazzire!
Bellissimo articolo complimenti a tutte le ragazze che hanno collaborato, amo il carnevale e con piacere ho scoperto nuove tradizioni in varie parti d’Italia, in un anno come questo dove non sono possibili i festeggiamenti ci voleva un pò di atmosfera colorata.
E’ un vero peccato che quest’anno il Carnevale non possa essere festeggiato; speriamo bene per il prossimo anno!
Il carnevale è tra le mie festività preferite. Ogni anno andavo a Opicina/Opčine in provincia di Trieste per il Kraški pust. Un appuntamento fisso che purtroppo quest’anno salterà.
Sono molte le cose che sono saltate per colpa della Pandemia, dalle celebrazioni del Carnevale ai viaggi. Speriamo che la situazione cambi al più presto!
Da questa bella collaborazione è nato un’articolo molto interessante, che ha permesso di spaziare tra tradizioni e usanze diverse della nostra bella Italia.
Ho riscoperto cose che già sapevo e molte altre, tutte nuove, che spero nei prossimi anni di poter approfondire.
Grazie
Grazie a te, penso anche io che questo articolo sia importante per far scoprire molte tradizioni legate al Carnevale che non sono poi così note!
Davvero un bel lavoro, complimenti! che bello scoprire che il Carnevale in Italia ha ancora un appeal così grande.
Credo che assieme al Natale, il Carnevale sia una delle feste più amate; un vero peccato che quest’anno sia andato tutto a rotoli per colpa della pandemia!
Tradizioni e tanta bellezza in questo Articolo di gruppo! Venezia, Viareggio, Cento ed Acireale, quelli che ho avuto modo di vedere in prima persona, ma qui ci sono una marea di idee!
Ne farò tesoro il prossimo anno!
Ciao carissima!
A presto
Mimì
Ah, ma allora tu ne hai visti davvero tanti, di Carnevale, puoi quasi ritenerti un’esperta! 🙂
Ho letto il tuo articolo tutto d’un fiato. Mi piace il Carnevale, e sono praticamente cresciuta con questa festa nel sangue, visto che sono cresciuta a 20 minuti da Viareggio. E tutti gli anni andavamo tutti mascherati a vedere la fantastica sfilata di carri allegorici. E per me Carnevale è sempre stato allegria, gioia, colori e scherzi!
Crescendo e sposando un pugliese ho avuto anche modo di apprezzare il Carnevale di Putignano e di Manfredonia, in Puglia, davvero molto carini!
Belli anche gli altri carnevali in giro per l’Italia, incredibile quante tradizioni ci siano nel nostro bel Paese.
Molti di questi Carnevali li conoscevo anche io, ma mi ha sorpreso scoprire quante diverse tradizioni si nascondono dietro i festeggiamenti di ognuno di essi.
Ma che bell’articolo che è venuto fuori con la collaborazione delle bloggers 🙂
alcuni li conoscevo bene…altri no!
Quello di Comacchio mi ha fatto sorridere, dev’essere bellissimo vedere i carri sull’acqua.
io sn abituata al mio carnevale (in Brasile), ma devo ammettere che anche in Italia ci sono dei bei Carnevali 🙂
Ma dai, con il carnevale brasiliano vinci facile! Comunque, anche noi italiani ce la caviamo bene nel nostro piccolo!
Devo ammettere che, abitando a soli 20 minuti dalla laguna il carnevale per me è da sempre sinonimo di calli e campielli.
Grazie per avermi permesso di partecipare raccontando un po’ di storia del carnevale veneziano, ma soprattutto per avermi fatto conoscere tantissime curiosità sugli altri carnevali italiani!
Sono io che devo ringraziare te e tutte le altre travel blogger per aver condiviso con noi le vostre esperienze di Carnevale!
E’ stato un vero onore per me collaborare alla stesura di qeusto articolo, e una buona occasione per conoscere i Carnevale dìItalia che non ho mai avuto modo di vedere, grazie al contributo delle altre Travel Blogger Italiane.
A parte quello di Venezia, al quale ho partecipato da spettatrice un paio di volte, non conoscevo gli altri Carnevali, ed è stato divertente scoprirli!
Leggendo l’articolo scopro con piacere che non solo nelle città, ma anche nei centri minori, la tradizione del Carnevale è molto sentita; promuovere questi eventi ci permette di ricordare le tradizioni storiche/culturali a cui questa festa è legata, ed anche di scoprire nuovi angoli dell’Italia.
Peccato solo che quest’anno non ci saranno festeggiamenti a causa delle restrizioni contro la pandemia; ma speriamo che dall’anno prossimo si torni alla normalità!
Devo confessare una cosa della quale mi vergogno un po’: da bambina, quando mia nonna mi portava a passeggio nella mia città durante i giorni di Carnevale, ero terrorizzata dai carri e dalle maschere. Probabilmente sono stata l’unica bambina che non ha mai voluto mascherarsi! Sicuramente anche per questo motivo non amo in maniera particolare questa festa, anche se non mi dispiacerebbe una volta vedere il Carnevale di Venezia perchè mi sembra molto elegante e senza tempo.
In effetti, il Carnevale è la festa dei bambini che si mascherano e si divertono come matti; tu sei la prima che mi dice di non amare i travestimenti e il Carnevale.
Che bella carrellata di Carnevali! Di moltissimi non ne conoscevo la tradizione, ad esempio il carnevale di Roma. Confesso che non amo trasvestirmi ma mi piace l’atmosfera allegra che si vive in quei giorni e soprattutto mi piacciono i dolci, tutti!
Per quanto riguarda i dolci, mi trovi completamente d’accordo. Tutti gli anni, a Carnevale, prendo un paio di chili perchè mi abboffo di bugie 🙂
Italia terra di tradizioni, oltre a bellissimi luoghi e opere d’arte è ricca di tradizioni, ha qualcosa da offrire in ogni stagione
Hai ragione, i Carnevali italiani sono una antica tradizione e sono strettamente legati alla cultura dei vari territori!