I film sull’olocausto: ecco i migliori

Film sull'olocausto

Sono moltissimi i film sull’olocausto che sono stati girati nel corso degli anni, tutti emozionanti visto l’argomento che essi trattano. L’olocausto (o shoah) è un tragico avvenimento impresso indelebilmente nella memoria di tutti; esso non deve essere dimenticato dalle nuove generazioni, per impedire che una tragedia di queste proporzioni possa verificarsi ancora.

Stiamo parlando dello sterminio assolutamente ingiustificato (e quando mai un genocidio lo è?) di circa 6 milioni di ebrei ad opera di Hitler e del suo stato maggiore nazista. Località che sarebbero rimaste sconosciute sono diventate famose a causa della presenza di campi di sterminio nella loro area, tra questi Auschwitz, Dachau, Bergen Belsen. La maggior parte dei campi era distribuita sul territorio tedesco e polacco, ma anche in Italia ne esisteva uno, la Risiera di San Sabba a Trieste.

La Giornata della Memoria

Film sull'olocausto
Schindler’s List (foto presa dal web)

Proprio per evitare che il ricordo di questo evento si perda nel tempo, e per rendere onore alla memoria degli ebrei trucidati, l’ONU ha deciso di istituire la Giornata della Memoria, che viene celebrata il 27 gennaio. Questa data è stata scelta perchè è la stessa in cui, nel 1945, l’esercito russo abbattè le mura del campo di Auschwitz liberando coloro che erano ancora prigionieri. Per altre informazioni sulla Giornata della Memoria, potete consultare il sito ufficiale.

Per celebrare questa giornata, molti film sull’olocausto vengono trasmessi in TV. Essi sono molto diversi tra loro, visto che presentano punti di vista diversi; alcuni sono ispirati a storie vere, ma tutti sono così belli che vale la pena di vederli almeno una volta.

I migliori film sull’olocausto

Schindler’s list

La Lista di Schindler (foto presa dal web)

Schindler’s List è tratto dal libro di Thomas Keneally; racconta la vera storia di Oskar Schindler, un imprenditore tedesco che intrattiene rapporti molto stretti con i più alti dirigenti delle SS. Il suo obiettivo iniziale è quello di riuscire ad ottenere lauti profitti con la sua azienda, impiegando manodopera ebrea a bassissimo costo. Ma nel corso del tempo, il suo interesse si sposta sul piano umano; egli impiega enormi somme di denaro per corrompere i gerarchi nazisti e per “comprare” la vita di coloro che lavorano per lui.

Il film, diretto da Steven Spielberg e interpretato da un incredibile e giovanissimo Liam Neeson, è tra i più titolati tra i film dedicati all’olocausto, avendo vinto ben 12 nomination agli Oscar e ben 7 premi.

L’intera pellicola è girata in bianco e nero, tranne 4 scene dove compare un elemento di colore. La prima scena è proprio all’inizio del film: vengono accese delle candele e la loro fiamma è colorata. Le altre due scene compaiono nel corso del film e la macchia di colore è rappresentata dal cappottino rosso di una bambina. La vediamo la prima volta nel corso del rastrellamento del ghetto di Varsavia e poi in un mucchio di cadaveri da bruciare. Le scene finali del film, anche queste a colori, mostrano gli “ebrei di Schindler” che si recano sulla sua tomba per deporre un sasso, una tradizione che si applica a tutti coloro che vengono dichiarati “Giusti delle Nazioni”.

Vi consiglio assolutamente di vederlo, visto che è considerato come uno tra i cento migliori film al mondo.

Il pianista

Il pianista
Il pianista (foto presa dal web)

Benchè abbia ricevuto meno titoli del film precedente, anche Il Pianista può vantare il suo carnet di premi, visto che ha ricevuto 3 premi Oscar oltre alla Palma d’Oro di Cannes.

Anche questo film racconta una storia vera. Infatti il regista, Roman Polansky, ha messo in veste cinematografica il romanzo autobiografico di Władysław Władek Szpilman, un compositore nonchè pianista polacco ma le cui origini erano ebree.

La storia comincia con l’invasione di Varsavia da parte della Germania nazista. Władysław e la sua famiglia sono sottoposti a tutta una serie di obblighi da una parte, per esempio portare la stella di Davide sui loro vestiti, e di privazioni dall’altra, visto che agli ebrei era proibito lavorare e potevano possedere delle somme di denaro esigue. La famiglia è costretta a trasferirsi nel ghetto di Varsavia dove, ognuno a modo suo, cercano di sopravvivere. Purtroppo, giunge il momento in cui la famiglia intera viene condotta alla stazione per salire sul treno che li porterà ad Auschwitz. Ma Władysław riesce a fuggire.

Alcuni amici lo aiutano e lo sistemano in un appartamento, dove egli deve restare in silenzio assoluto e l’unica cosa che può fare è attendere che qualcuno gli porti del cibo. Ma una vicina scopre la sua presenza ed egli viene spostato in un’altra casa. L’arrivo delle truppe russe crea il caos in città, il giovane rimane abbandonato a se stesso e alla fine è costretto ad uscire per trovare cibo.

Incontra un ufficiale tedesco che gli chiede di suonare il piano per lui e in cambio gli offre del cibo e il suo cappotto. Władysław viene sorpreso dalle truppe russe che lo scambiano per un nazista e cercano di ucciderlo, ma scoperto l’equivoco gli salvano la vita.

I migliori film sull’olocausto: La vita è bella

La vita è bella
La vita è bella (foto presa dal web)

Arriviamo adesso ad un film sull’olocausto tutto italiano, diretto da Roberto Benigni ed da lui interpretato al fianco della moglie Nicoletta Braschi e dal piccolo Giorgio Cantarini. Anche qui i premi si sprecano: 3 oscar, un Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes, 9 David di Donatello e molti altri.

La trama è estremamente semplice; quello che rende il film un vero capolavoro è l’atmosfera leggera con cui la tragica realtà dell’olocausto viene raccontata. In una Arezzo nelle mani dei fascisti, Guido e Dora si conoscono e si innamorano, si sposano. Guido è di origini ebree, non così sua moglie. Per questo motivo la madre di lei rinnega la figlia. Nel frattempo hanno un bambino, Giosuè; ma proprio quando la madre di Dora decide di riallacciare i rapporti con la figlia, Guido e il bambino vengono catturati e mandati ad Auschwitz. Dora, tenacemente attaccata alla sua famiglia, decide di salire sullo stesso treno per seguire i suoi cari.

Il resto del film è incredibilmente divertente, considerando la situazione. Guido, per proteggere il figlio, trasforma la prigionia in un grande gioco. Fa credere al piccolo di essere ad una specie di campo estivo dove varie squadre giocano per vincere un carrarmato vero.

Quando le truppe russe stanno per arrivare, i tedeschi cominciano a massacrare i prigionieri prima di abbandonare il campo. Guido nasconde il bambino per cercare Dora, ma viene sorpreso da una guardia e ucciso. Giosuè viene trovato da alcuni soldati americani a bordo di un carrarmato e si convince di aver vinto il gioco; trova anche la madre, sopravvissuta come lui.

Train de vie – Un treno per vivere

I migliori film sull'olocausto
Train de Vie (foto presa dal web)

Meno noto dei film sull’olocausto di cui vi ho parlato fino ad ora, Train de Vie è un film di produzione rumena del regista Radu Mihăileanu. Il cast è formato da attori rumeni, piuttosto sconosciuti al grande pubblico, ed è interamente girato a Bucarest e dintorni.

Come La Vita è Bella, il tono è estremamente leggero fino a sfiorare il surreale. Il narratore è Shlomo, lo scemo di un villaggio non meglio identificato. Egli rivela ai saggi di aver avuto una visione: i nazisti stanno per arrivare e portare via la popolazione (che, ovviamente, è di fede ebrea). Viene quindi deciso di allestire un treno nazista per emigrare in Palestina.

E qui le scene esilaranti si susseguono una dopo l’altra. Gli abitanti del villaggio si dividono in due categorie: quelli che parlano tedesco e tutti gli altri. I primi devono interpretare la parte dei nazisti, gli altri dei deportati. Incredibile vedere come essi riescano a calarsi nei loro personaggi. Ma soprattutto, stupisce la rapidità e l’abilità nel trasformare un vecchio treno in un moderno mezzo usato dai nazisti; dei cumuli di stracci diventano miracolosamente delle splendenti uniformi tedesche.

Si verificano tutta una serie di inghippi ed intoppi, ma alla fine il treno riesce a raggiungere la sua destinazione, la Palestina. Solo alla fine si capisce che tutto ciò che è stato narrato è solo una invenzione del povero Shlomo, rinchiuso in un lager nazista e destinato ad una triste fine.

I migliori film sull’olocausto: Il bambino con il pigiama a righe

I migliori film sull'olocausto
Il bambino con il pigiama a righe (foto presa dal web)

Questo film sull’olocausto è senza dubbio diverso dagli altri, visto che la prospettiva della narrazione è senza dubbio originale. Il protagonista della storia è il piccolo Bruno, il giovanissimo figlio di un importante ufficiale nazista. A causa del lavoro del padre, la famiglia si sposta da Berlino ad una località il cui nome Bruno non riesce a pronunciare, ma che capiamo subito essere Auschwitz.

Per la maggior parte del tempo, il bimbo si annoia, per cui comincia ad esplorare i dintorni. Un giorno raggiunge una rete oltre la quale vede un bambino con un pigiama a righe, Shmuel. Bruno è completamente ignaro dell’esistenza dei campi di sterminio e di quello che si svolge al loro interno; infatti, arriva quasi ad invidiare il bambino ebreo, perchè almeno è in compagnia di altri bimbi.

Gli incontri continuano tra mille difficoltà, fino alla tragedia finale. Bruno riesce a passare al disotto della rete; qui indossa la divisa a righe obbligatoria per i detenuti del campo (procurata da Shmuel) ma entrambi vengono portati ad una camera a gas dove perdono la vita.

Quello che colpisce del film è l’innocenza e il candore dei due ragazzini; essi pagano a caro prezzo la malvagità degli adulti, che non capiscono e dalla quale non vengono neanche sfiorati.

Il diario di Anna Frank

Film su Olocausto
Il Diario di Anna Frank (foto presa dal web)

Il film è tratto dal diario scritto dalla giovanissima Anna Frank, quindi si tratta di una storia vera. E’ probabilmente il film più famoso, così come lo è il diario che è stato inserito nei programmi scolastici, grazie ai suoi contenuti.

Si tratta una bambina ebrea che, per evitare la deportazione, vive per due lunghi anni nascosta nella soffitta di una casa di Amsterdam. Con l’innocenza e l’ottimismo tipici di una tredicenne, Anna racconta della vita di tutti i giorni a fianco dei suoi familiari e dei membri di un’altra famiglia che è nascosta con loro. Tra questi, c’è Peter, il ragazzo di cui Anna è innamorata e da cui è ricambiata.

La narrazione si interrompe quando i nazisti fanno irruzione nella soffitta e ne arrestano tutti gli occupanti. Tutti vengono deportati nei campi di sterminio, Anna morirà di tifo a Bergen Belsen. L’ironia è che i poveri reclusi, ormai allo sfinimento per mancanza di cibo e di qualunque tipo di libertà, cominciano a nutrire qualche speranza avendo appreso dello sbarco degli alleati in Normandia. Il padre di Anna è l’unico sopravvissuto ed è lui che farà pubblicare il diario della figlia. Il libro ha avuto un’enorme successo, al punto che si pensa che sia il libro più letto dopo la Bibbia.

Il primo film è stato girato nel 1959 in bianco e nero ed ha ottenuto vari importanti riconoscimenti, tra cui tre Oscar. Successivamente sono stati prodotti dei remake, oltre ad una miniserie TV e un film di animazione.

Jacob il bugiardo

Jacob il bugiardo
Jacob il bugiardo (foto presa dal web)

Il film può essere, per certi versi, paragonato a Train de Vie e a La Vita è bella, a causa del taglio tragicomico degli avvenimenti. Tratto dal romanzo dello scrittore polacco Jurek Becker, il primo film fu prodotto nel 1975. Fu però il remake del 1999, splendidamente interpretato da Robin Williams, ad avere maggiore successo.

La trama si incentra su una bugia: Jacob si occupa di una bambina rimasta sola e, per tenerne su il morale, le racconta di avere una radio. Egli dice di aver ascoltato ottime notizie e che la guerra sta per finire. La notizia della radio si diffonde rapidamente nel ghetto e questo porta una ondata di ottimismo nelle persone. Purtroppo, la notizia giunge anche alle orecchie della Gestapo che intima all’ignoto possessore della radio di consegnarla.

Jacob rivela al suo amico barbiere di non aver mai posseduto una radio e gli affida la bimba; poi si fa avanti e confessa ai poliziotti nazisti la stessa verità. Non viene creduto e viene sottoposto a torture, infine gli impongono di dire a tutti i membri del ghetto di averli ingannati. Ma prima che egli possa farlo, muore per un colpo di pistola.

I migliori film sull’olocausto: La scelta di Sophie

La scelta di Sophie
La scelta di Sophie (foto presa da web)

Anche questo film è considerato un capolavoro e ha ottenuto un Oscar, un Golden Globe, un David di Donatello e altri premi prestigiosi. L’attrice protagonista è una giovane e bellissima Meryl Streep. Il film è tratto dal libro di William Styron.

E’ costruito con la tecnica dei flashback, ricordi di un tragico passato che si mescolano al presente, rendendo la figura di Sophie affascinante e complessa. I due personaggi maschili sono Stingo, un giovane aspirante scrittore che nel corso del film diventa il confidente di Sophie, e Nathan, il suo compagno. Quest’ultimo è afflitto da schizofrenia ed un abituale consumatore di cocaina, cosa che non aiuta la donna a trovare serenità.

Nel corso della storia scopriamo le angoscianti esperienze della donna all’interno del lager nazista di Auschwitz; qui perde la figlia ed è costretta a collaborare con i tedeschi per salvare se stessa e il figlio. Dopo aver avuto un breve interludio romantico con Stingo, Sophie torna da Nathan ed entrambi si suicidano.


49 Commenti A I film sull’olocausto: ecco i migliori

  1. Marina ha detto:

    Li ho visti quasi tutti ed ognuno è stato un pugno nello stomaco. Ricordo anche due film meno conosciuti, ma molto belli, la chiave di Sara e la Signora dello zoo di Varsavia.

  2. Paola ha detto:

    Sono tutti film estremamente toccanti e di grande effetto. Al pensiero che non si tratti di una sceneggiatura creata da un autore fantasioso c’è da rabbrividire: anche questo però è un modo per tener viva la memoria di un periodo così terribile della nostra storia. Ho amato anche “il Pianista”, anche se girato fuori dai ghetti o campi di prigionia.

  3. Nadia ha detto:

    Non tutti ma parecchi li ho visti. In particolare “Schindler’s List” alle medie e mi era piaciuto talmente tanto da aver letto il libro. Poi ne ho visti altri meno famosi. Ogni anno cerco di trovare un momento di riflessione nella giornata della memoria soprattutto guardando un film. Quest’anno ho assistito alla trasmissione di Fabio Fazio con la senatrice Liliana Segre e ho scoperto un volto inedito della stazione di Milano che, quando capiterà l’occasione, vorrei approfondire sul posto.

  4. Claudia ha detto:

    Tutti film meravigliosi quanto strazianti per l’argomento che toccano. Il mio preferito è assolutamente La Vita è Bella di Benigni. Le scene in cui parla al bambino sono qualcosa di unico: far passare la guerra per un gioco è stata un’idea geniale!

  5. Angela ha detto:

    Complimenti per la scelta dei film, li ho visti tutti e sono emozionanti con significati molto intensi. Però il mio preferito rimane La vita è bella un film che rivedrei all’infinito.

  6. Claudia ha detto:

    Tralasciando quale tra questi mi sia piaciuto di più (sempre “la vita è bella”), penso che siano tutti film bellissimi e importanti da vedere per non dimenticare…

  7. Alessandra ha detto:

    Ho visto diversi film e letto libri sulla Shoah perché penso che sia un modo per ricordare quello che è successo. Mi segno alcuni che non ho visto come Il pianista e La scelta di Sophie. Grazie

  8. Mariarita+Marzilli ha detto:

    Ho visto tutti i film che hai citato ed aggiungerei alla lista anche “Perlasca – Un eroe italiano”. E’ importantissimo ricordare questi eventi perché, prendendo in prestito le parole di Anna Frank, “quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”.

  9. Claudia ha detto:

    Tra questi film non conoscevo la scelta di sophie. Come sia stato possibile tutto ciò è qualcosa che non riuscirò mai a spiegarmi

  10. Elena ha detto:

    Io ho visto solo Schindler’s List, La vita è bella e Il diario di Anna Frank (di questo ho anche il libro). Sono tutti bei film con storie molto toccanti e ogni volta che li guardo mi viene rabbia. Mi chiedo sempre perché e come è possibile trattare delle persone in quel modo, perché tanta insensibilità. Credo sia un bene se se ne parli, un modo per sensibilizzare le persone a non commettere più queste atrocità.

  11. Cristina ha detto:

    Io ho visto la maggior parte dei film che hai citato, nonostante l’immensa rabbia e tristezza che mi scaturiscono. Sono convinta che sia importante ricordare e fare conoscere ciò che è successo, soprattutto ai ragazzi. Lavoro in una scuola e il lavoro che viene fatto per non dimenticare è veramente grande!

    • Teresa ha detto:

      E’ lo stesso anche per me, anche io lavoro a scuola, quindi comprendo bene il lavoro di informazione che è necessario fare!

  12. Sara - Slovely.eu ha detto:

    Non li ho visti tutti, ma un buon numero sì, anche se ammetto che mi mettono una tale tristezza e rabbia che faccio fatica a vedere questo genere di film (così come i film di guerra). Per lo stesso motivo non sono mai voluta andare a visitare un campo di concentramento/sterminio, a parte la Risiera di San Sabba a Trieste, dove sono stata portata da bambina ai tempi della scuola e mi ha davvero lasciato un trauma dentro che è difficile da superare.

    • Teresa ha detto:

      Ti capisco benissimo, io ho visitato sia la Risiera di San Sabba che Dachau e ogni volta ne sono uscita sconvolta, al punto da stare male. Ma penso che malgrado tutto siano testimonianze incancellabili di un passato molto recente che i giovani devono conoscere.

  13. Bru ha detto:

    Alcuni di questi li ho visti, ma per me è una vera sofferenza vedere queste scene terribili, come visitare luoghi che ricordano le tragedie o guerre del passato.
    Teresa hai scritto un articolo che ci dovrebbe fare riflettere su molte cose.

    • Teresa ha detto:

      Sembra che siamo in molti ad apprezzare questi film malgrado la pesantezza della testimonianza storica che essi portano

  14. Tamara ha detto:

    L’olocausto è un argomento che ho molto a cuore, sin da quando in terza elementare ci fecero vedere “Il diario di Anna Frank”. È un periodo della storia, della storia di tutti noi, che non va assolutamente dimenticato, e non c’è film che io non abbia visto! Nel 2019, proprio durante le giornate della Memoria, mi trovai per puro caso a Berlino e da lì andai a visitare il campo di concentramento di Sachsenhausen, fu terribile! In molti non approvano questo tipo di turismo, ma io son dell’idea che, se fatti con assoluto rispetto, questi posti vanno visitati e come, nessuno deve dimenticare ciò che l’uomo è stato in grado di fare!

    • Teresa ha detto:

      I campi di sterminio sono secondo me dei luoghi storici che hanno lo stesso valore ed importanza di un museo, quindi non vedo perchè non visitarli. Indubbiamente, come dici tu, ci vuole sensibilità e rispetto.

  15. Sara Bontempi ha detto:

    Il bambino con il pigiama a righe per me batte anche La vita è bella, i miei due film preferiti che trattano l’Olocausto, li guarderei sempre ed ogni volta con la pelle d’oca.

    • Teresa ha detto:

      In questo periodo io li guardo tutti (per l’ennesima volta) perchè in un certo modo mi sembra di essere più vicina a tutti coloro che hanno perso la vita in questa immane tragedia.

  16. Alcuni di questi titoli non li conoscevo, ma credo che non sarà difficile recuperare perché ne giro di un paio di settimane al massimo verranno sicuramente riproposti in TV. Per quanto riguarda Schindler’s List, rimane uno dei miei film preferiti in assoluto, con un Liam Neeson davvero bravo nella parte.

  17. ANTONELLA ha detto:

    Tutto ciò che riguarda quella pagina buia della nostra storia mi provoca un dolore fisico talmente intenso che a volte non riesco neppure a guardare i film sull’argomento anche se è doveroso farlo per tenere viva la memoria dell’orrore e far si che non si ripeta. Non ho visto Jacob il bugiardo e ti ringrazio del consiglio

  18. Libera ha detto:

    Non è sull’olocausto in senso stretto ma sull’eccidio di Marzabotto durante la Seconda Guerra Mondiale. Si chiama: L’uomo che verrà ed è un film del 2009. Lo consiglio, se ami i film su questi argomenti, che ci riguardano tutti da vicino.

  19. Mimì ha detto:

    Schindler’s List e il Pianista, sono due dei film sull’olocausto che vedo spesso. La loro testimonianza su alcuni degli eventi legati al genocidio perpetrato sugli ebrei dai nazisti, “potrebbero” e dovrebbero essere materia di studio anche nelle scuole, “per non dimenticare” e sensibilizzare le giovani generazioni all’insensatezza delle guerre!

    Anche se poi, l’uomo non impara mai dai propri errori

    • Teresa ha detto:

      Quelli che hai citato sono film che faccio spesso vedere alle mie classi in occasione della Giornata della Memoria, come giustamente hai fatto notare hanno un alto valore educativo!

  20. Eliana ha detto:

    Tutti i film che hai scelto sono molto toccanti a mio avviso, tranne uno: il bambino con il pigiama a righe. Oltre ad essere pieno zeppo di errori storici l’ho trovato ridondante e stucchevole oltre che troppo fantasioso. Vero che anche La Vita è Bella è più fantasioso di altri ma qui io trovo dell’autorialità mentre nel bambino con il pigiama a righe è solo un mappazzone per me.
    Ti consiglio anche la miniserie su Giorgio Perlasca, è davvero valevole.

    • Teresa ha detto:

      Ho visto il film su Giorgio Perlasca e l’ho trovato davvero commovente, soprattutto quando l’ho rivisto dopo il mio viaggio a Budapest.

  21. Veronica ha detto:

    Devo dire che la metà dei film proposti non li conoscevo e sicuramente varrebbe la pena recuperare. Ricordo ancora la scelta di colore però di Schindler’s List, film che vidi per la prima volta a scuola e che mi commosse non poca. Diventa sempre più importante ricordare la malvagità dei popoli su altri per non commettere lo stesso errore.

  22. Vista la situazione nel mondo ormai sono arrivata alla consapevolezza che giornate dedicate al tema scottante della guerra e dell’olocausto servano a ben poco. I corsi e i ricorsi storici…sono impossibili da fermare. Ho amato Il Pianista, sia per la perfetta ed emozionante recitazione dell’attore, sia perchè il tema viene trattato con i guanti, senza immagini cruente ma portando egualmente lo spettatore a quel misto di angoscia e ansia tipico di questi film.

    • Teresa ha detto:

      Sono d’accordo con te, ma è giusto comunque che i più giovani acquisiscano la consapevolezza di questi tragici avvenimenti.

      • Elisa ha detto:

        Ho visto quasi tutti i film che hai proposto… Tra tutti forse quello che ho apprezzato di più è stato Il pianista… Ne avevo visto anche un altro molto toccante ma purtroppo non mi ricordo il titolo

        • Teresa ha detto:

          Ci sono moltissimi altri film che non ho incluso nella lista, per esempio “Storia di una ladra di libri”, ma ho voluto citare quelli che sono più noti e più apprezzati!

      • Io ancora non ho affrontato il discorso con mia figlia sinceramente e anche la scuola per fortuna ne ha parlato poco. Vorrei introdurre l’argomento con la sensibilità che merita, magari con un albo illustrato. ma credimi sia i film che le giornate dedicate non servono a sensibilizzare i giovani. C’è sempre più strafottenza e i corsi e i ricorsi storici non sono d’aiuto. Daltronde quanti campi di lavoro ci sono ancora in funziona al mondo?? Korea docet…

        • Teresa ha detto:

          Probabilmente il Giorno della Memoria e la visione di uno o due film non servono a molto per sensibilizzare i giovani, ma almeno li rende consapevoli di una parte della nostra storia molto recente. Quanto a risolvere il problema della guerra e del razzismo, allora non se ne parla proprio.

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