Escursione al Lago Fagnano da Ushuaia
L’escursione al Lago Fagnano e al Lago Escondido è una delle attività più piacevoli che si possono svolgere a Ushuaia. La gita a questi laghi permette di conoscere l’entroterra alle spalle della città, in un succedersi interminabili di panorami indimenticabili.
Quando abbiamo organizzato il nostro viaggio in Argentina, non abbiamo esitato un attimo ad inserire questa attività all’interno del nostro itinerario, insieme (ovviamente) alla crociera sul Canale di Beagle. E vi confesso che non ce ne siamo affatto pentiti.
Dove si trova il Lago Fagnano
Il Lago Fagnano, chiamato anche Lago Kami, il nome dato dagli indigeni, si trova a circa 60 chilometri da Ushuaia. La città più vicina è Tolhuin, nella Terra del Fuoco. Ha una estensione d circa 98 chilometri quadrati (bello grande, vero?) e di questi solo una piccola parte appartiene al Cile; circa il 70% è invece parte del territorio argentino.
Prende il nome da un sacerdote, Josè Fagnano, che per primo ricoprì la carica di amministratore apostolico della Patagonia Meridionale.
Come arrivare al Lago Fagnano
L’unico e solo mezzo per effettuare l’escursione al Lago Fagnano e al Lago Escondido è il fuori strada. Volendo, potete organizzare in autonomia, ma non ve lo consiglio, visto che in alcune zone si fa un off road estremo e l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Inoltre, per la maggior parte del tempo non avrete nessuna connessione a Internet e in caso di necessità sarete isolati dal mondo e impossibilitati a chiedere aiuto.
La scelta migliore è di affidarsi ad una agenzia locale che organizzi la gita per voi. Se non la avete già prenotata dall’Italia, recatevi sul porto di Ushuaia e lì troverete tantissimi botteghini dove si vendono ogni tipo di escursione. La nostra escursione era stata prenotata con Delapax Tour, e devo dire che ne siamo rimasti molto soddisfatti.
Come si svolge l’escursione al Lago Fagnano
L’escursione viene effettuata a bordo di jeep 4×4, con un massimo di 6 passeggeri più l’autista/guida. Normalmente si forma una carovana di tre automezzi, uno dei quali carico di derrate alimentari, visto che il pranzo è compreso.
Nel prezzo che pagherete (varia a seconda dell’agenzia che sceglierete) è incluso il pick up dal vostro albergo, dove verrete riportati alla fine. L’escursione dura tutta la giornata, noi siamo partiti intorno alle 8.30 del mattino e abbiamo fatto ritorno ad Ushuaia verso le 17.30. La guida solitamente parla in spagnolo e inglese, la nostra masticava anche un pochino di italiano.
Tappe dell’escursione
La prima tappa si effettua quasi subito; giusto il tempo di fare un paio di foto agli impianti sciistici del Cerro Castor, che viene considerato come il più meridionale del mondo. La guida ci ha detto che molte squadre di scii europee vanno ad allenarsi proprio qui durante i mesi di luglio e agosto (mesi estivi, ma che corrispondono all’inverno australe).
Passo Garibaldi
La seconda tappa si effettua al Passo Garibaldi, situato a 430 metri sul livello del mare. La sosta è breve, si può ammirare il panorama del Lago Escondido dall’alto e poi si riparte. E devo dire che è meglio così, visto che normalmente tira un vento allucinante, pensate che nell’aprire lo sportello della jeep per scendere me lo sono praticamente sentito strappare di mano.
Le castoriere
Subito dopo, cominciamo a percorrere strade sterrate all’interno di meravigliose foreste. Abbiamo visto le dighe create dai castori con il loro instancabile lavoro, ma non siamo stati abbastanza fortunati da vederne uno. Questi simpatici animaletti sono stati introdotti nella zona dal Canada intorno al 1954, con l’idea di sviluppare l’industria delle pellicce, progetto che si è rivelato fallimentare. In compenso, il numero dei castori è cresciuto in maniera esponenziale, visto che non ci sono animali che possano predarli, come succede in Canada. E questo sta creando gravi danni all’ecosistema.
Abbiamo effettuato una sosta per scattare qualche foto e ammirare con più calma il panorama. La guida ci ha invitato ad andare alla “toilette”, anche se ovviamente era ironico e ci siamo dovuti arrangiare nascondendoci dietro i cespugli.
Subito dopo, una volta risaliti sulla jeep, abbiamo costeggiato il lago. L’auto faceva dentro e fuori dall’acqua e si muoveva su ciottoli levigati dalle onde e pozzanghere fangose.
Pranzo nella yurta
Abbiamo percorso l’ultimo tratto a piedi, non più di 500 metri. Questo ha dato modo alle guide di raggiungere il campo e cominciare a preparare il pranzo. Noi ne abbiamo approfittato per scattare una marea di foto e ammirare le Ande cilene che si stagliavano all’orizzonte. Uno spettacolo veramente magnifico, malgrado la giornata fosse abbastanza nuvolosa (e naturalmente piuttosto fredda, come potete intuire dalle foto).
Il pasto è stato servito all’interno di una specie di yurta riscaldata; malgrado le panche non fossero il top della comodità, le pietanze erano eccellenti, tutte in tipico stile argentino. Quindi carne in abbondanza, preparata alla griglia, choripan (gustosa salsiccia servita all’interno di un panino fragrante), insalata e dolce. Ci hanno anche offerto il caffè, ma su questo stendiamo un velo pietoso 🙂 E mentre eravamo occupati ad abbuffarci, è spuntata fuori dal bosco una piccola volpe grigia, in cerca di cibo.
Dopo aver pranzato, siamo tornati ad Ushuaia, ma questa volta percorrendo solo una parte di sterrato; il tratto finale si è svolto su una normale strada asfaltata.
Interessante da dove arriva il nome del lago. Dev’essere davvero bello il tour con le varie tappe che permettono di vedere il lago dall’alto e il panorama sul Lago Escondido. Così come poter vedere i castori all’opera.
Purtroppo quella dei castori è una nota dolente, avrei tanto voluto vederli, ma invece neanche l’ombra!
Che luoghi suggestivi! Bellissima la volpe grigia, siete stati fortunati a vederla! Peccato che invece i castori abbiano fatto più i preziosi… 😉
Io ci tenevo tanto a vedere i castori, ci sono rimasta abbastanza male!
L’estate scorsa ho provato l’emozione di dormire in una vera yurta mongola, assemblata in Italia ed è stato davvero incredibile. Detto ciò, la vostra escursione è magnifica, davvero all’insegna dell’avventura.
Piacerebbe anche a me fare l’esperienza della yurta mongola. Chissà, magari un giorno…. 🙂
Che esperienza piacevole e molto naturalistica! Un luogo di cui non avevo mai sentito parlare ma che voi avete scovato e raccontato magistralmente, come sempre! La Patagonia è davvero una terra magica, ricchissima di luoghi pazzeschi!
Hai ragione, la Patagonia è un luogo unico al mondo!
Un’altra tappa bellissima del vostro viaggio! Non conoscevo il lago Fagnano e quando riuscirò a vedere l’Argentina non me lo perderò. Ottimo il consiglio di affidarsi a un’agenzia locale, cosa alla quale non avrei pensato.
Neanche noi avevamo mai sentito parlare di questo lago, ma ci hanno caldamente raccomandato questa escursione e siamo contenti di averla fatta!
Che panorami stupendi! Non mi stanco di imparare su questa zona di mondo che mi ha tanto affascinato. Io non sono andata al Lago Fagnano per mancanza di tempo e me ne rammarico perchè deve essere stata un’escursione davvero bellissima con quel vento gelido che sembra il rumore di un camion e che caratterizza tutte le giornate patagoniche!
Vero, malgrado il vento e il cielo nuvoloso, è stata una esperienza grandiosa!