Deserti nel mondo: quali sono i più belli

Deserti nel mondo

Deserti nel mondo: quanti ce ne sono? Dove si trovano? E soprattutto quali sono i più belli e suggestivi? Insieme alle Travel Blogger Italiane abbiamo tentato di dare una risposta a queste domande. Ma prima di cominciare, vediamo di capire cosa è esattamente un deserto, visto che nell’immaginario collettivo associamo il deserto a delle immagini stereotipate: dune di sabbia dorata, carovane di dromedari e beduini avvolti nei loro costumi tipici.

Cos’è un deserto

Il deserto è, per definizione, un’area più o meno estesa dove le condizioni di vita sono assolutamente difficili per qualunque organismo vivente. Le ragioni possono essere molte; intanto l’aridità, quindi la quasi totale mancanza d’acqua, dovuta alle scarsissime precipitazioni; oppure la presenza di quantità spaventose di sale. E infine le temperature estreme, troppo calde ma anche troppo fredde.

Già, perchè i deserti nel mondo non sono solo zone torride caratterizzate da un caldo soffocante anche se secco. I deserti, infatti si dividono in due categorie: i deserti caldi e quelli freddi. Volete sapere quale è il più grande deserto al mondo? E’ proprio un deserto freddo, cioè l’Antartide, una estesa calotta di ghiaccio che ricopre il Polo Sud. Il secondo più vasto deserto al mondo, invece, è il deserto del Sahara, un deserto caldo che occupa buona parte della superficie dei paesi dell’Africa del Nord. Esso assume nomi diversi a seconda delle zone, per esempio il deserto del Marocco si chiama Merzouga.

Quanti sono i deserti nel mondo

I paesi del mondo che sono caratterizzati da deserti sono ben 53. Tanti, vero? Pensate che il 35% della superficie delle terre emerse è coperto da zone desertiche e semi-desertiche, posti inospitali dove la vita è ridotta al minimo e dove gli organismi viventi (dall’uomo agli animali fino alle piante) devo adattarsi per sopravvivere.

Ma forse è proprio questa caratteristica che rende i deserti così affascinanti, così magici; chi di voi ne ha visto almeno uno, sa che essi esercitano una attrazione quasi magnetica dalla quale è difficile liberarsi.

I deserti più belli del mondo

Parlare di tutti i deserti del mondo sarebbe difficile, proprio per il numero elevato. Ci limitiamo a citarne alcuni, che hanno delle caratteristiche particolari che li rendono unici.

I Lençóis Maranhenses, il deserto bianco del Brasile

Lençóis Maranhenses
Lençóis Maranhenses

Un luogo che sognavo da tempo, mi ero innamorata di questo paesaggio incantato, bianco come la neve, intervallato da lagune dal colore del cielo. Quando ho avuto la possibilità di visitarlo durante un viaggio nel nord est del Brasile ancor più sono stata conquistata da questo posto.

Un paesaggio surreale, un alternarsi continuo di dune e lagune. Quando si arriva in questo Parco Nazionale si rimane incantati innanzi all’ infinita distesa desertica di sabbia bianca che si estende per più di 15000 chilometri quadrati.

Dove si trova

Un posto ancora poco famoso, di cui difficilmente si sente parlare ma di una bellezza davvero disarmante. Il parco nazionale dei Lençóis Maranhenses, si trova nel nord est del Brasile e precisamente nello Stato del Maranhao, da cui prende parte del nome.

Questo vasto parco si estende tra le foreste e l’oceano e ricorda appunto un deserto inframezzato da pozze d’acqua. Il vento modella questo deserto spostando le dune che possono essere anche davvero alte, arrivano infatti fino a 40 metri. Questo continuo movimento caratterizza tutta l’area che può cambiare aspetto notevolmente a seconda dei momenti come un lenzuolo steso ad asciugare, il nome in portoghese significa proprio lenzuolo.

I Lençóis del Maranhao
I Lençóis del Maranhao

Quando andare

Il periodo migliore per visitare questo parco è l’inizio dell’estate, giugno e luglio i mesi migliori, dopo la stagione delle piogge che si ha da gennaio a maggio. Infatti in questo periodo le piogge hanno riempito i vari avvallamenti createsi ed è possibile scorgere molte più lagune. Comunque fino ai primi di ottobre è possibile ammirare il fenomeno. Tra le più conosciute si trovano: Lagoa Azul, Lagoa Esperança e Lagoa Bonita, dove è possibile bagnarsi.

Come arrivarci

Per raggiungere i Lençóis Maranhenses bisogna partire dalla città di Sao Luis, capitale dello stato. Il modo migliore per visitare il parco è con una jeep accompagnati da guide esperte della zona. Durante l’escursione sarà possibile anche visitare  il rio Preguiças e i piccoli Lençóis dove si possono scorgere dune più piccole e sabbia più dorata.

Nell’area del parco trovano rifugio vari uccelli migratori e le tartarughe marine. Insomma un vero spettacolo della natura!

Grazie ad Arianna Lombardo del blog Tropical Spirit

Il deserto di Atacama

Deserti nel mondo
Deserto di Atacama

Tra tutti i deserti che ho avuto la fortuna di visitare, il deserto di Atacama in Cile è sicuramente quello che mi è rimasto più nel cuore. La sua varietà di paesaggio, la sua aridità, i suoi panorami brulli e le sue notti stellate infinite hanno contribuito a creare una miriade di ricordi che non sembrano sbiadire con il tempo.

Per quanto si tenda ad associarlo sempre con il Cile, la geografia fisica del deserto di Atacama in realtà sconfina anche in Perù. Per via della sua ricchezza mineraria e della sua posizione strategica, tra due catene montuose con accesso alla costa del Pacifico, la zona è stata oggetto di contese tra Perù, Bolivia e Cile. Fu quest’ultimo paese nel 1884 a vincere il conflitto e a piantare la propria bandiera nella regione.

Come visitare il deserto di Atacama

Il punto migliore per avventurarsi nel deserto di Atacama è senza dubbio San Pedro de Atacama, un piccolo pueblo diventato negli anni un centro turistico nevralgico per chi vuole addentrarsi nell’arida regione settentrionale cilena. Consiglio di visitare il deserto di Atacama affidandosi a tour guidati responsabili. La zona è enorme e come tutti i posti inospitali e aridi del mondo presenta alcune insidie e pericoli. Inoltre, avere una guida permette di scoprire diverse nozioni che raramente da soli si potrebbero scoprire. In questo post trovate i miei consigli per visitare San Pedro de Atacama, inclusi i nomi delle agenzie che ho provato.

Deserto di Atacama
Deserto di Atacama

Ho preso parte a diverse escursioni, tutte molto emozionanti e diverse tra loro. La prima – e forse anche una delle più popolari – è stata la giornata spesa nella Valle de la Luna, da dove si può ammirare uno dei tramonti più mozzafiato della propria vita. Solitamente il tour è accompagnato da una visita alla Valle de la Muerte. Non farti spaventare, il nome originale doveva essere Valle de Marte, perché ricorda il pianeta rosso!

Parlando di escursioni più impegnative, impossibile non citare Las Lagunas Altiplanicas. La sveglia è prima dell’alba, per raggiungere due meravigliose lagune a più di 4000 metri d’altitudine, che sembrano uscite direttamente da un’altra galassia – altro che Marte! Il deserto di Atacama ha un posto meraviglioso da offrire anche a chi ha amato o sognato i geyser dell’Islanda. El Tatio è un luogo quasi steampunk, situato a 4300 metri s.l.m. Anche qui, si parte con il buio per godere della splendida alba interrotta dai fumi dei geyser.

Consigli per la visita

Nonostante la sua bellezza e relativa facilità nel visitarlo, non è un luogo da sottovalutare affatto. Il primo ostacolo è l’altitudine. San Pedro de Atacama si trova a 2400 metri s.l.m., durante le varie gite al deserto si possono toccare anche i 5000 metri d’altitudine. Io non sono una grande frequentatrice di montagne, quindi avevo un po’ di ansia inizialmente nel come avrei gestito il mal d’altitudine. Alla fine, per fortuna, ho avuto zero problemi ma ho preso qualche precauzione. Mi sono lasciata consigliare dalle persone del posto e ho dormito almeno due notti a San Pedro de Atacama prima di avventurarmi sopra i 4000 metri d’altitudine, non ho mangiato carne rossa né bevuto alcolici per tutto il mio soggiorno lì. Inoltre, non ho corso, saltato o fatti sforzi non necessari. E bere tanta acqua (o tè alle foglie di coca per i più avventurosi!). Se ti interessano altre informazioni sul mal di montagna e come evitarlo, potresti leggere questo articolo.

Il sole gioca anche brutti scherzi. Non dimenticare la crema solare con SPF 50, non ti consiglio di scendere sotto questa soglia. Applicala diverse volte al giorno e cerca di indossare cappelli e occhiali da sole il più possibile. Inoltre, il clima è secco, anzi aridissimo. Preparati a idratare pelle e labbra, perché si spaccano facilmente.

In ogni caso, non lasciarti sopraffare da tutte queste precauzioni. Il deserto di Atacama è tutt’oggi uno dei posti più belli che abbia mai visto e ogni piccola accortezza mi ha fatto godere ancora di più delle meraviglie che questa regione inospitale ha da offrire.

Grazie a Giulia Pracucci del blog Viaggiare con gli Occhiali

Deserti nel mondo: il deserto del Fezzan in Libia

Deserto del Fezzan
Deserto del Fezzan

Il Fezzan  è una regione libica, un territorio costituito quasi interamente da sabbia, rocce e ciottoli con la presenza di oasi abitate da popolazioni berbere.

A nord il confine del Fezan è segnato dalla Hamada el Hamra, un vasto altopiano roccioso di colore rossastro; a sud prevale il deserto sabbioso interrotto da una serie di depressioni dirette da ovest a est che costituiscono il Fezzan vero e proprio.

Il clima del Fezzan è caratterizzato da temperature molto elevate durante il giorno (40-50° C in agosto) con temperature notturne che possono scendere anche fino a 0°. Le piogge sono scarse ma quando cadono d’improvviso possono causare gravi danni. La vegetazione è scomparsa quasi del tutto nella Hamada el Hamra e nella distesa sabbiosa dell’Edeyen di Murzuk.

In questo territorio  vivono diverse popolazioni:  a nord del Fezzan i nomadi arabi, che negli anni si sono stabilizzati nei palmeti; i Tuareg popolano l’oasi di Ghat e la sua regione; i Tubu, nomadi di lingua sudanese, si trovano ad est dell’erg di Murzuk. Sono tutti uomini dai volti coperti dallo “tagelmust” , una lunga fascia di cotone che viene avvolta sul capo lasciando libera solo una fessura per gli occhi.

Nell’estremità sud occidentale, al confine con l’Algeria, il paesaggio del territorio libico cambia d’aspetto per la comparsa di due sistemi di rilievi di difficile accesso, l’Amsach Mellet e il Tadrart (nel linguaggio dei nativi significa montagna) con vette appuntite e frastagliate che superano i 1000 metri; a ovest del Tadrart si trova il gruppo delle oasi di Ghat, una piccola cittadina, ottimo punto di partenza per visitare il territorio.

Il versante sud-occidentale del Tadrart prende il nome di Acacus, un territorio con una grande varietà di paesaggi: dune di sabbia con colori che variano dall’ocra al rosso, archi scolpiti dal vento e i letti dei fiumi, chiamati “uadi”, che diventano gole disseminate di grotte.

Deserto del Fezzan
Deserto del Fezzan

Perchè andare nel deserto del Fezzan

Su queste distese rocciose, spesso nascoste e protette dal sole e dalle tempeste di sabbia, sono state rinvenute, migliaia di pitture ed incisioni rupestri, un vero e proprio museo all’aperto. Oltre al loro valore artistico, queste opere sono si sono rivelate utili anche dal punto di vista scientifico in quanto lo studio dell’evoluzione della fauna locale (dagli elefanti, giraffe e rinoceronti, alle mandrie di buoi fino all’arrivo del cavallo e del cammello) ha  fornito i dati sull’aridificazione climatica progressiva, che ha trasformato questo territorio allo stato desertico attuale. Questi graffiti infine sono delle testimonianze preziose per lo studio sulla vita quotidiana delle popolazioni che abitarono queste zone nella preistoria.

Per la sua grande importanza, quest’area nel 1985 è stata iscritta come Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Descrivere i paesaggi del deserto del Fezzan diventa quasi impossibile, tanto sono particolari. Questo è un luogo di silenzio e pace, dove è possibile apprezzare il territorio circostante rimanendo seduti sulla sabbia a contemplare la bellezza delle dune modellate dal vento.

Penso che non dimenticherò mai i tramonti; al calare del sole l’atmosfera diventava improvvisamente magica lasciando spazio al blu scuro del cielo costellato da miriadi di stelle.

Grazie a Cristina Lamandini del blog Vi do il tiro

Deserti nel mondo: la Death Valley

Death Valley
Death Valley

La Death Valley è una tappa obbligata in un viaggio on the road nell’ovest americano.

Un’arida distesa lunga più di 200 km e larga 40 che deve il suo funesto nome alle condizioni ambientali estreme che rendono difficile la sopravvivenza di molte specie animali e vegetali. Percorrendola in auto si ha la sensazione di essere in un ambiente surreale; l’aria è pesante e il caldo si fa sentire anche nella stagione invernale.

Dopo aver fatto il pieno di benzina al Visitor Centre di Furnace Creek (mi raccomando partite con il serbatoio pieno perché all’interno della valle ci sono solo due distributori)) ci siamo fermati a Badwater, il punto in cui il bacino è sprofondato di 86 metri sotto il livello del mare. Qui una volta sorgeva un immenso lago salato e il panorama è davvero lunare. Salendo sul Dante’s View si apre un panorama mozzafiato sulla depressione.

Dalla Badwater Road si raggiunge la Artist Drive, un circuito ad anello che passa attraverso rocce che sembrano dipinte a mano. I colori spaziano dal giallo al rosso al viola e trovarsi lì al tramonto è davvero una grande emozione.

Valle della Morte
Valle della Morte

Zabriskie Point è il punto panoramico più famoso della Valley. Dall’alto si può ammirare una distesa di calanchi e rocce formati da ghiaia, sedimenti salini e residui di cenere vulcanica.

Come ogni deserto che si rispetti anche qui troviamo le dune. Più precisamente vicino al piccolo centro abitato di Stovepipe Wells.

Come ultima (e inquietante tappa) abbiamo scelto la ghost town di Rhyolite, una città mineraria abbandonata dove resistono al tempo un saloon diroccato e case pericolanti. Nelle immediate vicinanze non perdetevi la bizzarra casa fatta di bottiglie e il Goldwell Openair Museum dove osservare un’installazione piuttosto … spettrale!

Grazie a Elisa Tremolada del blog L’isola di Elisa

Deserti nel mondo: il deserto del Namib

Deserti nel mondo
Sossusvlei – Duna 45

Un viaggio in Namibia è un incontro con la natura più intensa e ostinata, tra immensi spazi deserti ed esseri viventi che si sono adattati a condizioni estreme. Il Deserto del Namib è il deserto più antico del mondo e si estende fino al mare, scivolando nello scuro oceano tra otarie e squali.  

Comprende infatti tutta la costa della Namibia, incluse le distese di sabbia, le pianure di ghiaia e le aree montuose. All’interno del Deserto del Namib ci sono tre parchi nazionali: il Namib-Nakluft National Park, che contiene le dune di sabbia, incluso Sossusvlei, con le dune più alte; lo Skeleton Coast National Park, che si estende lungo l’arida costa settentrionale della Namibia con un grande numero di inquietanti relitti spiaggiati; e il Parco Nazionale di Sperrgebiet, che è in gran parte vietato ai turisti.

Il deserto di Sossusvlei

La parte più famosa e suggestiva è quella di Sossusvlei, composta da vere e proprie montagne di sabbia, ricamate dal vento, dune alte fino a 300 metri, più antiche e stabili che si sono ossidate nel caratteristico colore arancione. Sulla costa invece le dune più recenti sono di colore giallo dorato e cambiano di forma. A volte il vento riesce a farle “cantare”.

L’attrito della sabbia che si muove provoca un suono molto particolare, quasi un pianto, anche se è molto raro riuscire a sentirlo. Lo spettacolo del Deserto del Namib è unico ed è altrettanto unico cimentarsi nella risalita delle dune, soprattutto la più panoramica, la famosa Duna 45, alta circa 80 metri, o la più alta, la Big Daddy di circa 320 metri. Per renderti conto della vastità e della bellezza di questa zona sabbiosa, puoi facilmente salire su piccoli Cesna per voli panoramici indimenticabili.

Fauna e flora nel Namib

Deserto del Namib
Oceano e deserto

Il Namib è così da più di 50 milioni di anni ed è tra i più aridi della terra, immobile, anche se tutto intorno si muove la vita. Nonostante il clima arido e le condizioni estreme, c’è molta vita, sopra e sotto la sabbia. I leoni del deserto si sono perfettamente adattati a questo tipo di vita dura, così pure gli elefanti del Damaraland e i rarissimi rinoceronti neri. Anche alcune piante hanno trovato il modo di sopravvivere, come la famosa Welwitschia Mirabilis. Il clima è imprevedibile: il caldo insopportabile del deserto viene sostituito da venti freddi e nubi improvvise se ti dirigi verso il mare.

La nebbia è una caratteristica costante, perché l’aria fredda proveniente dal mare si scontra con quella calda dell’entroterra. Ed è stata proprio la nebbia a rendere misterioso questo deserto: fino a qualche decennio fa molte zone erano ancora sconosciute e inesplorate.  Una curiosità: nel 2019 un artista tedesco ha collocato in una località segreta del deserto della Namibia un’installazione artistica composta da alcuni MP3 collegati ad un generatore solare che riproducono in loop la canzone “Africa” dei Toto. Al momento nessuno l’ha ancora trovata: se dovessi incrociarla, spegnila! Il deserto merita silenzio.

Grazie a Paola Rita Rossi del blog Party e Partenze

Deserti nel mondo: le Dune di Corralejo a Fuerteventura

Deserto del Corralejo
Deserto del Corralejo

Se volete visitare un piccolo deserto senza avere bisogno del passaporto noi di Iris e Periplo Travel vi consigliamo le Dune di Corralejo a Fuerteventura. Per chi non lo sapesse Fuerteventura è una delle bellissime isole Canarie, dove grazie al tempo mite è sempre primavera e tira un vento costante. Ora vi portiamo a conoscere il Parco Naturale di Corralejo con le sue dune che compongono un vero e proprio deserto da attraversare a piedi.

Le dune di Corralejo, dove mare e deserto si fondono insieme

Il deserto di Corralejo è composto da una distesa di dune che si estendono per 11 chilometri lungo la costa orientale dell’isola. La cosa più incredibile è ritrovarsi in mezzo al deserto ed ammirare le acque blu dell’Oceano Atlantico.

Questa sabbia meravigliosamente dorata e fine crea infatti delle spiagge poco affollate se non per chi ama il windsurf e kitesurf. Se si sposta lo sguardo verso l’interno dell’isola, restando nel mezzo delle dune, si possono rimirare la cornice delle montagne. Emozioni molto forti si possono percepire durante la visita alle dune di Corralejo, è un luogo realmente magico.

La città di Corralejo è la più turistica e affollata dell’isola, ma appena ci si sposta di qualche chilometro si ritrova questo luogo incontaminato. Qui regna il silenzio, nessuna casa oppure hotel a disturbare il paesaggio, incredibilmente nessun cavo elettrico. Un Parco Naturale gratuito che rimane intatto e inalterato negli anni, dove è possibile passare tutto il tempo che si voglia.

Deserto del Corralejo
Deserto del Corralejo

Come raggiungere le Dune di Corralejo

Il Parco Naturale di Corralejo si trova a circa 3 chilometri dal centro città. Se avete noleggiato un’auto per visitare tutta l’isola (assolutamente consigliato!) ci arriverete in un’attimo. C’è un’unica strada che collega Corralejo alla capitale, Puerto del Rosario, e questa è la strada statale FV-1. Percorrendola attraverserete completamente il deserto da un’estremità all’altra e troverete delle piazzole dove fermarsi.

Tra l’altro è una strada panoramica incredibile, vi ritroverete nel bel mezzo di un paesaggio quasi alieno. Preparate le macchine fotografiche mentre sarete in auto, ogni angolo di questa isola è da immortalare. Se non avete l’auto nessun problema, ci sono gli autobus che partono da ogni parte dell’isola, con una fermata all’interno del Parco.

I nostri consigli

Sembra banale dirlo, ma indossate scarpe comode per passeggiare in mezzo alle dune, anche se si riempiranno di sabbia. Non riuscirete ad attraversare il deserto a piedi nudi anche se non molto grande, ma la sabbia sarà calda e pungente nelle giornate di sole.

Per lo stesso motivo portate sempre con voi una crema solare protettiva e un cappello per proteggervi la testa. Portate con voi dell’acqua ed una sciarpa leggera da sistemare sopra alla bocca e al naso nelle giornate più ventose. Difatti non tutti sanno che su queste isole vola tantissima sabbia che rimane nella gola e nel naso, perciò copritevi bene.

Grazie a Saretta Bontempi del blog Iris e Periplo Travel

Deserti nel mondo: il Deserto del Kalahari

Deserti nel mondo
Deserto del Kalahari

Il deserto del Kalahari è da annoverare tra i deserti più grandi del mondo, visto che copre una superficie di ben 900.000 chilometri quadrati. Si trova nell’Africa australe e più precisamente negli stati del Botswana, Namibia e Sudafrica. Esso è delimitato dai fiumi Zambesi e Okavango.

Il suo nome deriva da una parola usata da una tribù locale (i Boscimani) che significa “luogo senz’acqua“. Ma l’ironia sta proprio nel fatto che il Kalahari, tra tutti i deserti del mondo, è quello dove le precipitazioni sono più frequenti. Addirittura alcuni geologi tendono a non considerarlo come un deserto.

Quando visitare il Kalahari

Dobbiamo distinguere due stagioni distinte: quella piovosa e quella arida. La prima si verifica nei mesi di novembre e dicembre, la seconda invece in luglio e agosto, quando il deserto è spazzato da forti venti. A mio avviso, però, il periodo migliore per visitare il Kalahari è da agosto ad ottobre, quando si verifica la fioritura del deserto.

Ebbene si, avete letto bene, la rossa sabbia si copre incredibilmente di fiori di ogni tipo, tra questi ci sono i gigli, le margherite, e altre specie di fiori selvatici. Vi posso garantire che è uno spettacolo imperdibile, unico al mondo.

Deserti del mondo
La fioritura nel deserto

Cosa vedere nel Kalahari

Anche se può sembrare strano parlare di fauna in relazione ad un deserto, l’attività più importante (e piacevole) che si può fare nel deserto del Kalahari è un safari. Diversamente dagli altri deserti del mondo, qui troverete elefanti, giraffe, qualche zebra, tanti orici (soprattutto nella zona della Namibia) e i famosi “leoni del Kalahari”. Si tratta di animali che si sono brillantemente adattati a questo clima arido e, in qualche modo, riescono a sopravvivere.

Una cosa che mi ha colpita molto sono i nidi degli uccelli tessitori; la caratteristica che li contraddistingue è che, in collaborazione, creano dei nidi enormi, i quali ospitano tantissimi uccellini. Io li chiamerei “nidi condominiali”, vista la quantità di soggetti che ospita.

Volendo, potete anche effettuare una passeggiata con i Boscimani, una popolazione indigena che vive in alcune zone del Kalahari, che vanta il record di essere una delle etnie più antiche al mondo. Può essere interessante conoscere gli usi e i costumi che li contraddistinguono da secoli.

Infine, prestate attenzione ai termitai; ce ne sono molti, come in molte altre zone dell’Africa, ma sono diversi a causa del colore. Come tutto, nel Kalahari, i termitai sono rossi, visto che le formiche che li costruiscono utilizzano la sabbia purpurea del deserto. Vi garantisco che non passano inosservati.

Deserti nel mondo: Wadi Rum in Giordania

Deserti nel mondo
Deserto di Wadi Rum

Un altro deserto famoso in tutto il mondo è il Wadi Rum in Giordania. Ho sempre sognato di dormire nel deserto: sì, lo so è un po’ strano, me lo sono immaginata prima in versione notturna, con il cielo limpido e le stelle così luminose da sembrare vicine, che non di giorno, quando a farsi apprezzare sono la dolcezza delle dune e le mille sfumature della sabbia. Ma nel Wadi Rum, in Giordania, ho realizzato entrambi i desideri.

Il deserto giordano non è tra i deserti più grandi al mondo, ma è esteso quanto basta per proporre una gran varietà di attività ed escursioni e per ritrovarsi la notte completamente immersi nel buio, lontano da qualsiasi centro abitato. È sconsigliato inoltrarsi da soli nel deserto, ma per organizzare la vostra visita di uno o più giorni potete affidarvi a una famiglia beduina, che verrà a prendervi all’ingresso del deserto e vi accoglierà in un campo tendato. Noi ci eravamo affidati a Rum Stars Camp, uno dei più affidabili e con un buon livello di inglese. 

All’ingresso del deserto, ricordate di fare tappa al Visitor Center per pagare la tassa d’ingresso (per chi ha il Jordan Pass è inclusa). Poi potrete sbizzarrirvi tra le tante attività proposte o semplicemente godervi la totale disconnessione dalla rete e dal resto del mondo, piacevolmente sostituita da un tè caldo da bere insieme attorno al fuoco. 

Quali attività si possono fare nel deserto del Wadi Rum

Nel deserto giordano vengono proposte diverse tipologie di escursioni, da quelle in jeep alle passeggiate a cammello, ai trekking. Durante le escursioni in jeep sono tante le attrazioni da vedere, dai luoghi legati a Lawrence d’Arabia, a quelli resi famosi dai film. A livello storico, sono importanti le tracce rimaste del popolo dei Nabatei, come le iscrizioni sulla roccia e le rovine di un tempio. A livello paesaggistico, ammirerete canyon, incredibili formazioni naturali come i ponti di roccia, gli indimenticabili colori di albe e tramonti.

Per assaporare in modo speciale un’alba o un tramonto, anche l’escursione a cammello è una buona opzione. Io vi consiglio di sceglierne una breve: per quanto la sella sia confortevole, il male alle chiappe inizia presto a farsi sentire! Per i più allenati vengono proposti anche dei trekking guidati, per un’esperienza indimenticabile potete prenotare invece il volo in mongolfiera. Per gli sportivi è da provare lo snowboard sulla sabbia, lungo le Red Sand Dunes, meraviglioso colpo d’occhio anche per chi non vuole cimentarsi in questo sport. 

Dove dormire nel Wadi Rum

Deserti nel mondo
Wadi Rum

Come vi anticipavo, dormire almeno una notte nel deserto giordano è d’obbligo per sperimentare la meraviglia di uno dei cieli stellati più limpidi mai visti! Ma anche per godersi l’accoglienza della famiglie beduine, che spesso offrono il loro piatto speciale: della gustosa carne cucinata con le verdure sotto la sabbia, grazie al calore delle braci. Si trovano campi tendati più o meno spartani, ma io vi consiglio di sceglierne comunque uno gestito dai beduini per vivere un’esperienza autentica

Ci sono poi anche i campi che offrono esperienze più lussuose, come le tende o gli igloo con il tetto trasparente, per godersi il cielo stellato direttamente al calduccio sotto le coperte. A voi la scelta, l’importante è che siate pronti a farvi affascinare dal deserto. Se volete informazioni sulle bubble room nel deserto di Wadi Rum, potete leggere questo articolo.

Per scoprire le altre tappe del nostro viaggio in Giordania, puoi leggere l’articolo dedicato: Una settimana in Giordania

Grazie ad Anna Costa del blog PanAnna


42 Commenti A Deserti nel mondo: quali sono i più belli

  1. Michele ha detto:

    Dopo la Dakar Peru del 2019, nel deserto di Ica, vennne alla luce del mondo un deserto fantastico e sicuramente da conoscere.

  2. Paola ha detto:

    Sono molto felice di essere stata coinvolta in questa iniziativa, perché ho una vera passione per i deserti. Adoro le montagne immobili di sabbia che nascondono segreti e tanta tanta vita. Complimenti a tutte e a te per aver avuto questa bellissima idea.

  3. Erminia Sannino ha detto:

    Non avevo ancora letto l’articolo. Molto interessante. Neanche io sapevo ce ne fossero così tanti e le Dune di Fuerteventura non le avevo neanche classificate come deserto. Forse perché la sua estensione non è così grande, però è molto bello. Ho dei bei ricordi. Sono stata anche nel deserto di Dubai, completamente diverso, di sabbia gialla. Molto bello. Mi piacerebbe vedere quello della Namibia.

  4. Tamara ha detto:

    Bravissime le travel blogger che hanno partecipato a questo viaggio indimenticabile! In vita mia non ho mai visto un deserto dal vivo, chissà se accadrà mai …

  5. Paola ha detto:

    Quanta bellezza in questo articolo! Grazie per aver collaborato per mettere insieme tutti questi meravigliosi posti!
    Il deserto mi affascina parecchio, ma ancora non ne ho visti! Spero di rifarmi presto!

  6. Elena ha detto:

    Complimenti a tutte le Travel Blogger Italiane per questo bell’articolo. Mi affasciano molto i deserti che siano caldi o freddi. Per ora ne ho visti solo a Tenerife e uno in Egitto, ma quello che mi piacerebbe tanto ammirare è la Death Valley.

  7. Bru ha detto:

    Il fascino unico del deserto, anzi in questo articolo ci sono molti dei deserti tra i più belli del mondo, leggendolo mi ha riportato alla mente che qualcuno ne ho visto anch’io.
    bravisima Teresa e tutte le travel blogger

  8. Libera ha detto:

    Complimenti a tutte le blogger che hanno partecipato. Anche io faccio parte dei tantissimi amanti dei deserti che ci sono nel mondo. Finora il più bello che ho visto è il Wadi Rum.

  9. E’ sempre bello leggere le testimonianze di viaggio delle Travel Blogger Italiane. Ci sono sempre ottimi consigli sull’organizzazione e sulla visita dei luoghi più belli del mondo. In questo articolo poi c’è una selezione meravigliosa dei deserti del mondo.. vien voglia di vederli tutti.

  10. ANTONELLA ha detto:

    Complimenti! Un articolo bellissimo. I deserti da sempre mi affascinano per il fatto che sono estremi, difficili ed estremamente belli. Non avevo mai sentito parlare dei Lençóis brasiliani, davvero incredibili

  11. Tra questi ho visto solo le dune di Corralejo a Fuerteventura, e tra quelli che sogno di vedere da sempre c’è la Death Valley. Situazioni e contesti molto diversi tra loro, e tutti molto affascinanti.

  12. Claudia ha detto:

    I deserti sono tutti veramente affascinanti e mi piacerebbe vedere tutti quelli qui descritti. Per ora ho visto solo la parte del Sahara tunisino!

  13. Teresa Scarselli ha detto:

    Luoghi dal fascino misterioso, i deserti, dove l’occhio plana e si perde. La sensazione è quella di essere un piccolo, microscopico, granello di sabbia.

  14. Lara ha detto:

    Che meraviglia, una vita che voglio passare una notte in un deserto! Speriamo che il 2023 sia la volta buona!

  15. Marina ha detto:

    Che fascino hanno i deserti, sarò che amo il silenzio e la solitudine!! Io ho avuto solo una breve esperienza nel Sahara e mi piacerebbe poter visitare tutti quelli citati nell’articolo!

  16. Eliana ha detto:

    Io amo, amo e amo i deserti, credo che sia il mio ambiente preferito. Nonostante a molti possa apparire angosciante il deserto pullula di vita microscopica e silenziosa e mostra la potenza della Natura.

  17. Sara Bontempi ha detto:

    E’ venuto proprio un bellissimo articolo, sono felice di farne parte! Tantissimi i deserti da visitare ancora, me li sono segnati tutti!

  18. Arianna ha detto:

    Adoro il deserto e questo articolo racchiude davvero tante bellezze del mondo, ho avuto la fortuna di vederne molte di quelle elencate ma l’emozione è sempre grande e diversa. Sono contenta di aver partecipato e ti ringrazio per l’opportunità 😍

  19. Veronica ha detto:

    I deserti mi affascinano tantissimo, proprio per quel senso di immensità che danno. Non ho visto nessuno di questi ma ho avuto la fortuna di visitare quello nostrano, in Sardegna: le dune di Piscinas.

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