Cosa vedere a Thimphu, capitale del Bhutan
Thimphu è la prima cosa che abbiamo potuto vedere durante il nostro viaggio in Bhutan. La meravigliosa capitale del Regno del Drago si trova a circa 2300 metri di altitudine, cosa che comunque non crea nessun tipo di problema ai visitatori, anche quelli che non sono abituati all’altitudine.
Il primo impatto è sorprendente: da subito si comincia a respirare un’atmosfera di serenità e di calma, sembra che gli abitanti vivano una vita senza stress. Del resto, non dimentichiamo che il Bhutan è considerato il paese più felice del mondo. Il traffico è scorrevole e ordinato e (udite udite!) non esistono semafori.
L’architettura è quella tipica tibetana, con le finestre bordate da decorazioni in legno colorato, sia all’interno che all’esterno. Sulle pareti di molti edifici abbiamo ammirato delle pitture che raffigurano i simboli del Bhutan, tra cui l’immancabile drago (non dimentichiamo che viene chiamato Regno del Drago), ma anche la bandiera nazionale e in alcuni casi dei falli molto realistici. Insomma, è stato amore a prima vista!
Come arrivare a Thimphu
Thimphu dista circa 51 chilometri da Paro, dove tutti i visitatori atterrano, visto che è l’unico aeroporto di questo minuscolo stato. Al vostro arrivo troverete il vostro driver e la vostra guida pronti ad accogliervi e darvi il benvenuto. Poi prenderete la strada per Thimphu; di solito si impiega poco più di un’ora per arrivare a destinazione, visto che la strada è a due corsie e in alcuni tratti ci sono delle curve e dei restringimenti.
Posso però garantirvi che non vi annoierete, visto che il panorama è molto bello e, lungo la strada, ammirerete alcune cose affascinanti. Per esempio vedrete tante bandiere di preghiera, alcuni chorten (è il nome in lingua tibetana degli stupa) e molto altro. Io pensavo di addormentarmi durante il tragitto, a causa della notte insonne in aereo, ma ero troppo eccitata da quello che vedevo e non ho chiuso occhio.
Dove dormire a Thimphu
Sarà il vostro tour operator a scegliere e prenotare per voi il vostro hotel, quindi in questo senso non dovete preoccuparvi. Voi potete dare delle indicazioni sulle vostre preferenze, per esempio potete decidere il numero di stelle, ma per il resto se la vedranno loro.
Suraj Chhetri, titolare della Bhutan Travel Gate (l’agenzia a cui ci siamo rivolti), ha scelto per noi l’Hotel Lhayul. E situato nella periferia della città, ma questo non è importante, visto che avevamo sempre a disposizione il driver per accompagnarci in giro. E’ molto grazioso, nello stile architettonico tipico del Bhutan, con camere e bagno enormi e (cosa che abbiamo molto apprezzato) molto ben riscaldato. Tra l’altro, dalla nostra finestra si godeva una splendida vista della valle e delle montagne.
La colazione e la cena erano comprese (come in tutti gli hotel inclusi nel tour), e il cibo era davvero buono e abbondante. Una volta seduti al nostro tavolo, ci veniva portato di tutto e di più, ma se avevamo delle richieste particolari, venivano immediatamente soddisfatte. Inoltre, l’accoglienza è stata davvero superba: oltre al classico drink di benvenuto ci veniva offerto del tea o del caffè tutte le volte che rientravamo da qualche escursione ed erano sempre tutti molto carini e solleciti nei nostri confronti. Insomma, siamo rimasti davvero soddisfatti.
Quanti giorni per vedere Thimphu
Come vi ho già spiegato in questo articolo, nel quale vi ho fornito molti consigli per un viaggio in Bhutan, stiamo parlando di una destinazione abbastanza costosa. Difficilmente ci si possono concedere molti giorni per visitarlo, di conseguenza dovrete calibrare anche la durata del soggiorno nelle singole città.
Thimphu offre tantissime cose da vedere, di conseguenza dovrete mettere in conto almeno due giorni per riuscire a vedere tutto. In più, se è la prima tappa, come è stata per noi, concedetevi almeno mezza giornata per abituarvi all’altitudine. Come vi ho già accennato, siamo a 2300 metri di altezza, quindi prima di cominciare la visita è bene farsi una dormita o almeno rilassarvi un pò. Questo è ancora più importante se, come noi, arrivate con il volo del mattino, quindi passate la nottata in bianco.
Cosa vedere a Thimphu
Cominciamo adesso a vedere quali sono le singole attrazioni che assolutamente non dovete perdervi nella città di Thimphu.
Buddha Dordenma, la grande statua di Buddha
Cominciamo da quella che ci è piaciuta di più, e cioè Buddha Dordenma, la grande statua di Buddha situata su una collina alle spalle della città, nella zona di Changri Kuensel Phodrang. E’ talmente grande che, se la giornata è limpida, la si vede anche da molto lontano. E’ alta ben 50 metri, ai quali va aggiunto il basamento che la rende ancora più imponente.
Per raggiungere il luogo percorrerete una strada piuttosto tortuosa, ma estremamente pittoresca, visto che è decorata con tantissime bandiere di preghiera. Dopo aver parcheggiato, passerete attraverso un arco ed entrerete nella zona sacra.
La base della statua è decorata con varie immagini, tutte di grandezza notevole; vedrete strane creature mitologiche ed elefanti. Poi dovrete togliervi le scarpe per entrare nel tempio contenuto all’interno del basamento della statua. Da quel momento, purtroppo, è proibito scattare fotografie. Ed è un vero delitto perchè il tempio è di una bellezza sorprendente!
Contiene tantissime statue di Buddha, di varie grandezze, alcune conservate all’interno di teche, e ci hanno detto che si tratta di ex voto. Ci sono altre statue: una rappresenta Tara, la dea della compassione, una delle più amate nella religione tibetana. Poi sono immancabili le statue di due altri personaggi famosi: uno è Ngawang Namgyal, il fondatore del Regno del Bhutan; l’altro è Padmasambhava (Guru Rinpoche), colui che ha portato dal Tibet la religione buddhista. Impressionanti sono i dolci offerti in dono alle divinità; sono fatti con il burro e vengono rimossi e rimpiazzati ogni due giorni.
La vista panoramica dall’esterno è assolutamente mozzafiato; vedrete Thimphu dall’alto davanti a voi e la parte frontale della statua alle vostre spalle. Insomma, una bellezza assoluta!
Una curiosità: la statua fu realizzata in Cina e solo in seguito trasportata ed eretta nel luogo dove possiamo vederla ora.
Mercato dell’artigianato e mercato della frutta
Chi ci segue da tempo, sa che io e Gianni adoriamo i mercati asiatici, quindi non potevamo certo non vedere il mercato di Thimphu. Normalmente viene conosciuto come week end market, perchè si tiene negli ultimi due giorni della settimana. E’ suddiviso su due piani e si trova proprio nel centro della città.
Una volta arrivati, ci siamo lasciati trasportare dalle sensazioni provocate da queste bancarelle colorate e dagli odori intensi dei cibi in vendita. Abbiamo scattato tantissime foto, non solamente agli stand, ma anche (o forse soprattutto) alle persone. Sono tutti rigorosamente in abito tradizionale, tutti sorridenti e disposti a farsi fotografare.
E’ una tappa da non perdere mentre siete a Thimphu perchè è un meraviglioso spaccato della vita quotidiana dei bhutanesi. Ve lo raccomando assolutamente!
Cosa vedere a Thimphu: Motithang Takin Preserve
Il takin è l’animale nazionale del Bhutan; devo confessarvi che non lo avevo mai sentito nominare fino a quando non ho cominciato a pensare a questo paese come meta per uno dei miei viaggi. Esso vive in pochissime zone; oltre che in Bhutan, lo si può vedere in Cina (nello Yunnan) e nella parte settentrionale della Birmania. Questo animale è vagamente imparentato con i camosci e con i capricorni; la mia opinione è che sia piuttosto bruttarello e più che altro mi ricorda molto gli gnu che ho visto durante i nostri safari in Tanzania, Sudafrica e Botswana.
La sua nascita è avvolta dalla leggenda; il lama buddhista Drukpa Kunley (conosciuto anche come «il pazzo divino») lo creò utilizzando una testa di capra che appiccicò sullo scheletro di una mucca. Pronuncio delle parole magiche e l’animale prese vita.
La riserva si trova appena fuori Thimphu, si tratta di un’area di circa 3 ettari e mezzo, suddivisa in una serie di enormi recinti attraversati da passerelle. Oltre ai takin, che a me sono sembrati piuttosto statici e mosci, potrete vedere anche degli yak e dei cervi. In alcuni recinti più piccoli, vedrete anche dei pavoni e dei maialini che, secondo la guida, sono stati soccorsi da morte certa e sistemati lì.
La visita a questa riserva non è stata certo l’attrazione top da vedere a Thimphu, ma tutto sommato valeva la pena di andarci, soprattutto per la bellezza del luogo dove abbiamo visto i primi rododendri fioriti.
Tashichhoe Dzong
Un’altra attrazione imperdibile da vedere a Thimphu è sicuramente il suo dzong. Si tratta di una edificio imponente, che sorge sulle rive del fiume Wang Chhu; nato come fortezza, al giorno d’oggi viene utilizzato per ospitare degli uffici governativi nonchè un monastero buddhista.
Ha una pianta quadrata e, ai quattro angoli, sorge una torre. E’ tutto dipinto di bianco con il tetto in parte scuro e in parte dorato. Io l’ho trovato estremamente affascinante, ed è così che immagino debba essere il Potala di Lhasa, nel Tibet. Sin da subito, incontrerete delle splendide pitture sulle pareti e, se aguzzate la vista potrete anche vedere il palazzo reale che sorge nei paraggi. Attenzione, però, perchè è nascosto da molti folti alberi e, ovviamente non è visitabile.
Per entrare dello dzong, dovrete superare dei controlli di sicurezza abbastanza rigorosi, sia all’entrata ma anche (stranamente) all’uscita. All’interno, si può ammirare la sala del trono. Chiamato anche “fortezza della gloriosa religione”, questo è infatti lo dzong più grande e importante del paese (ne troverete molti altri in altre città), visto che qui vengono incoronati i re bhutanesi.
Bellissimo il tempio buddhista, che come al solito non posso mostrarvi, visto che le foto all’interno sono proibite.
Thimphu Chorten (Memorial Chorten)
Un chorten non è nient’altro che uno stupa, ma in lingua tibetana. In Bhutan ne troverete moltissimi, più piccoli, più grandi, ma sempre molto affascinanti. Questo di Thimphu, però, è diverso dagli altri, visto che non ha solo un valore religioso; esso venne infatti eretto nel 1074 per commemorare il terzo re del Bhutan, Jigme Dorji Wangchuck.
Si trova nella parte meridionale della città, nei pressi dell’Ospedale Militare Indiano. Come succede con tutti gli stupa, è di un bianco abbacinante, ma con splendide decorazioni dorate che lo rendono visibile da lontano. In generale è un luogo piuttosto affollato, a qualunque ora troverete molti bhutanesi che girano intorno allo stupa e pregano.
Museo Tessile
Il museo tessile è ospitato in un enorme edificio, piuttosto moderno, con grandi vetrate e tante scale. Al suo interno non è possibile scattare foto (tanto per cambiare), ma merita senza dubbio una visita. La sua costruzione è stata fortemente voluta da Sua Maestà Sangay Choden Wangchuck, la regina madre, per rivalutare il sapiente operato dei tessitori bhutanesi.
Nelle sale sono esposti gli abiti tradizionali indossati dalla popolazione nelle varie zone del paese e le tecniche di tessitura. Quello che ho trovato molto interessante è stato un filmato che illustra il modo di indossare la kira (l’abito tradizionale femminile) e il gho (quello maschile). A vederlo non sembra, ma è una cosa complicatissima; è tutto un intreccio di lacci, ganci e bottoni che renderebbe l’impresa difficile a chiunque non vi sia abituato.
Se questa attrazione vi incuriosisce, potete trovare molte altre informazioni sul sito ufficiale del museo.
Cosa vedere a Thimphu: tiro con l’arco
Lo sport nazionale del Bhutan è il tiro con l’arco, comunemente chiamato datse. I bhutanesi sono assolutamente fanatici per questo sport, diciamo che la loro passione può essere paragonabile a quella che abbiamo noi occidentali per il calcio. E tutte le volta che hanno un momento libero ne approfittano per allenarsi.
Nel pomeriggio, in generale il sabato e la domenica, molti campioni di questa disciplina sportiva si trovano nei campi chiamati bha cho. E’ una cosa che non potete proprio perdere, dovete vederla assolutamente. Oltre alla bravura degli arcieri, siamo rimasti stupiti dal tifo indiavolato degli spettatori.
Le regole sono un pò diverse dal normale tiro con l’arco: il bersaglio non è quello tradizionale a cerchi concentrici, ma una tavola di legno situato ad una distanza di circa 150 metri. Si ottengono punti se la freccia colpisce il bersaglio e rimane fissata nella tavola. Potete capire la bravura di un arciere dal numero di strisce di stoffa che porta appese alla cintura; più ne hanno, più elevato è il loro livello.
Scuola di arte e artigianato (Institute for Zorig Chusum)
Come il nome lascia intuire, si tratta di una scuola dove i giovani allievi apprendono sei tra le 13 Zorig Chusum, cioè le abilità artigianali per cui il Bhutan è famoso. Sono la pittura, il ricamo, la scultura, la lavorazione dei metalli e l’intaglio del legno.
Si può visitare l’interno della scuola e vedere i ragazzi all’opera, sotto la supervisione di un tutor che insegna loro i segreti del mestiere. Molto bello l’edificio che ospita la scuola, in tipico stile bhutanese. Appena entrati nel cortile incontrerete una statua (che vedete in una foto più sopra) formata da un elefante ai piedi di un albero, che ha in groppa una scimmia, sulla cui testa è appoggiato un coniglio. Ci hanno raccontato che la scultura rappresenta l’armonia della vita e, in effetti, ne abbiamo viste parecchie simili in giro. Alle sue spalle, una enorme ruota di preghiera che non ho potuto fare a meno di girare (a proposito, lo sapete che le ruote di preghiera vanno girate sempre in senso orario?).
Un’altra cosa: all’esterno delle aule vedrete dei cartelli che avvertono che è vietato fare foto o video. In realtà, la guida stessa ci ha invitati a scattare tutte le foto che volevamo e anche a riprendere i ragazzi mentre lavoravano.
Nei paraggi, troverete un negozio dove potete acquistare i manufatti prodotti nella scuola. Fateci un giro, se volete, ma evitate di fare acquisti, perchè i prezzi sono davvero spaventosi!
Centro per la tessitura (Weaving Center)
L’ultima tappa è stato il centro della tessitura. Qui abbiamo avuto la possibilità di vedere delle donne che tessevano delle stoffe pregiate che vengono utilizzate per creare gli abiti eleganti che i bhutanesi indossano nelle occasioni speciali.
Le donne sono sedute a terra davanti a enormi telai a mano e usano cotone ma soprattutto seta per creare dei prodotti molto raffinati. E’ un lavoro lungo e sapiente, che richiede molta abilità ed esperienza; pensate che ci impiegano mesi a tessere una pezza di stoffa sufficiente a fare un vestito. Ma ci hanno detto anche che questi abiti sono talmente resistenti che spesso se li tramandano di generazione in generazione (del resto i costumi tradizionali del Bhutan non sono certo soggetti alle mode).
Poi ci hanno accompagnati in uno shop. Ci siamo limitati a guardare la merce esposta, ma non abbiamo comprato nulla visto che anche qui i prezzi erano proibitivi.
Confesso che non avevo mai pensato al Buthan come meta di un mio viaggio, ma leggendoti mi sto ricredendo. In particolare mi ha conivolta la tua descrizione del mercato. Che bello che indossino tutti gli abiti tradizionali e che si lascino fotografare! Chissà quante foto scatterei pure io…
Il Bhutan è talmente bello che chiunque scatterebbe migliaia di foto!
Dal vostro racconto e da queste meravigliose immagini si percepisce un fortissimo senso di serenità e pace. Ci avete fornito tutte le indicazioni utili per pianificare quanto prima questo viaggio incredibile.
E’ come hai detto tu, è un luogo dove lo stress della vita moderna sembra non esistere!
Questa capitale sembra davvero interessante anche se molto piccola. Il fatto che conservi anche testimonianze di epoche passate è sicuramente un valore aggiunto.
La scuola di artigianato è un’ottima occasione per avvicinarsi alle tradizioni locali!
A noi la scuola delle arti è piaciuta moltissimo, come tutto il resto!
Ho scritto una tesi di laurea sul Bhutan e su come viene turisticamente trattato il paese. Purtroppo non ho mai avuto modo di visitarlo perché non sono attirata da quella parte di mondo però mai dire mai
Io invece sono molto affascinata dai paesi himalayani, come il Bhutan, il Nepal e il Tibet.
Mi unisco a tutti quelli che non avevamo mai sentito nominare Thimphu, ma confesso di aver cominciato a leggere qualcosa sul Bhutan dopo aver letto il tuo articolo precedente. Più ne scopri, più diventa affascinate. Non so se avrò a possibilità di visitarlo di persona, ma conoscerlo e approfondirlo è già una bellissima esperienza.
Ti auguro di riuscire a visitare il Bhutan, è molto più bella dal vivo che nei racconti o nelle foto!
Ho letto con grande interesse il tuo articolo perché come ti ho già detto il Buthan mi ispira molto e vorrei farne meta di uno dei miei prossimi viaggi. Thimpu mi sembra un’ottima partenza per scoprire questo meraviglioso paese
E’ il punto di partenza per i classici tour, ed è una città affascinante, con la sua architettura e il suo traffico ordinatissimo!
Inutile dire che non avevo mai nemmeno sentito nominare Thimphu, per cui è stato un piacere seguirvi anche in questa parte del viaggio e scoprire le curiosità di questa tappa. Peccato per le store troppo costose!
Tranne i pochi fortunati che sono stati in Bhutan, quasi nessuno conosce Thimphu, ma posso garantirti che se la visiti te ne innamori!
Io soffro terribilmente l’altitudine, sto male anche sulle Dolomiti, quindi dubito di riuscire a raggiungere questa magnifica cittadina. Resta comunque una delle mete più iconiche di un viaggio in Bhutan, per cui invidio chi riesce a farci una tappa!
Anche io avevo il dubbio di poter soffrire l’altitudine in Bhutan, ma così non è stato e me la sono goduta moltissimo!
Non ho mai preso in considerazione il Buthan ed essendo una meta dai costi abbastanza onerosi, probabilmente prediligerei altre mete. Nonostante ciò è stato molto interessante scoprire la zona di Thimpu e scoprire cosa vedere.
In effetti, il Bhutan non è proprio a buon mercato e anche noi abbiamo aspettato qualche anno prima di andarci, ma ti garantisco che non ce ne siamo pentiti.
Ho davvero sognato leggendo il tuo articolo! Ti confesso che prima di seguire il tuo incredibile viaggio non solo non sapevo cosa fossero i takin ma neppure dove fosse di preciso il Buthan. E’ una meta inconsueta e incredibilmente affascinante e ti ringrazio di farmela conoscere
Non è una meta molto conosciuta, probabilmente perchè non sono in molti ad andarci, visti i costi abbastanza elevati. Ma è stato uno dei viaggi più affascinanti che abbiamo mai fatto!