Cosa vedere a Georgetown in Malesia
Georgetown è una città da vedere assolutamente durante un viaggio in Malesia. E’ una tappa che offre tantissime cose da vedere, ma non solo. Qui si respira un’aria molto particolare, che da un lato è quella della grande metropoli moderna, ma nello stesso tempo è quella dell’antico villaggio rimasto fermo nel tempo.
Georgetown è la seconda città più grande della Malesia, dopo la capitale Kuala Lumpur. Da qualche anno è diventata un meta turistica molto frequentata proprio grazie a queste sue caratteristiche. Non per niente il suo centro storico è Patrimonio dell’Unesco. Situata sull’isola di Penang, ha alle spalle un passato coloniale che ha lasciato evidenti tracce nell’architettura. Ma il suo presente è rappresentato da una mescolanza etnica molto armoniosa, visto che qui convivono indiani, cinesi e malesi con le loro etnie e le loro tradizioni.
Come arrivare a Georgetown
Per arrivare a Georgetown è necessario raggiungere l’isola di Penang, essa è collegata alla terra ferma da due ponti, il più nuovo misura una lunghezza di ben 7 chilometri. Noi ci siamo arrivati in macchina, visto che avevamo il nostro driver privato. Quindi se avete un’auto a noleggio potrete decidere di attraversare uno dei due ponti e godere il panorama della città da lontano.
Potete anche arrivarci in aereo, Georgetown è collegata con la maggior parte delle altre principali città malesi. I prezzi dei voli non sono esagerati, visto che per la maggior parte sono gestiti da Air Asia (una delle migliori low cost dell’intero continente asiatico) o da Firefly
Infine, potete anche decidere di prendere un treno da Kuala Lumpur per Georgetown; infatti, la KTM, cioè la compagnia di trasporto ferroviaria malese, garantisce ben quattro corse al giorno dalla capitale verso Georgetown. I treni partono dalla Kuala Lumpur Sentral e arrivano a Butterworth; da qui dovrete prendere un traghetto che, in pochi minuti, vi porta a destinazione.
Come muoversi a Georgetown
I mezzi pubblici non sono il massimo dell’efficienza e vi farebbero perdere tantissimo tempo, visto che oltretutto alcune delle attrazioni sono un pò fuori dalla città.
Come vi ho già consigliato in altri articoli, il modo più economico ed efficiente per girare nella città è sicuramente Grab. Si tratta della versione asiatica del nostro Uber; è sufficiente scaricare l’applicazione e utilizzarla è davvero facile.
Volendo, potete anche noleggiare una bici; abbiamo visto moltissimi turisti aggirarsi nel centro storico pedalando. Il prezzo del noleggio delle bici è davvero economico, parliamo di circa 1,20 euro al giorno e le compagnie di noleggio sono parecchie; inoltre, vi forniranno una mappa che vi sarà sicuramente d’aiuto.
Infine, una cosa che non abbiamo visto nelle altre città malesi: i rickshaw a pedali. Se non li avete mai provati e volete togliervi questo sfizio, a Georgetown ne avrete l’opportunità!
Dove dormire a Georgetown
Essendo diventata una importante meta per il turismo internazionale, Georgetown offre una enorme quantità di sistemazioni. Ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le tasche, dagli ostelli agli hotel lussuosi.
Il nostro hotel era l’Ozo Hotel Penang, carino pur senza essere eccezionale. Le camere erano comode, pulite e spaziose. All’ultimo piano si trova la piscina a sfioro che garantisce una veduta imperdibile sulla città, da gustare soprattutto la sera, quando Georgetown è illuminata. Un pò meno apprezzabile la colazione, che non è davvero all’altezza della struttura.
La stranezza di questo hotel è che la reception si trova all’ultimo piano, una cosa che non mi era mai capitata prima! Non l’ho trovata molto comoda, in quanto, ogni volta che avevamo bisogno di qualcosa, dovevamo andare all’ultimo piano e poi scendere al piano della nostra camera.
Dove mangiare a Georgetown
Per quanto riguarda il discorso gastronomico, Georgetown è una vera pacchia per chiunque sia una buona forchetta! Penso che sia il posto dove abbiamo mangiato meglio in Malesia, ma non solo; qui abbiamo trovato dei posti veramente caratteristici, vale la pena di andarci non fosse altro che per la location.
Il primo è China House, lo trovate in Beach Street, quindi in una zona molto centrale; è composto da vari edifici d’epoca ristrutturati e adattati a ristorante. Servono di tutto un pò, dalla cucina locale agli hamburger, ma il top sono le torte. Quando siamo entrati, siamo passati davanti ad alcuni espositori che mostravano dei dolci dall’aspetto così interessante che i miei succhi gastrici si sono subito messi in movimento. E in seguito ho potuto verificare che il gusto era all’altezza della situazione. Il prezzo che abbiamo pagato alla fine è stato un pò più elevato rispetto agli standard, ma vi garantisco che ne vale la pena.
Ancora più intrigante è il Red Garden Food Paradise, anche questo situato in una zona centrale. Decorato in puro stile cinese, con tanto di lanterne rosse, è un food court dove troverete una varietà di cibo incredibile. Nella parte centrale troverete tavoli e sedie a vostra disposizione; una volta che vi sarete accomodati, un cameriere vi chiederà di ordinare le bevande e vi darà un biglietto con il numero del vostro tavolo. A questo punto non dovete fare altro che girare nei vari stand che troverete tutto intorno e ordinare ciò che vi piace. Portate con voi del contante, perchè normalmente dovrete pagare al momento dell’ordinazione, mentre la pietanza vi sarà portata al tavolo.
Cosa vedere a Georgetown
Vediamo adesso quali sono le cose da vedere a Georgetown. Nel caso vi stiate chiedendo quanto tempo ci vuole per visitare la città, vi dirò che ci vorrebbero almeno due giorni pieni per vedere tutto con una certa calma. Se però vi limitate alle attrazioni principali, potete farcela anche in una giornata, ma dovrete sicuramente fare le cose abbastanza in fretta.
Le strade dello shopping
Devo dire che non abbiamo dedicato molto tempo allo shopping, sia per mancanza di tempo sia perchè avevamo già fatto razzia di souvenir e abbigliamento a Kuala Lumpur. Però abbiamo visto che le zone migliori per fare acquisti sono Penang Road, Campbell Street a Chinatown e Armenian Street (di cui vi parlerò in seguito a proposito di street art).
Se siete interessati all’artigianato locale, vi consiglio di fare una visita alla Penang Batik Factory, dove si produce (appunto) il famoso batik. Si tratta di una tecnica molto particolare per colorare i tessuti e che è diffusa in molte parti del sud-est asiatico, noi lo avevamo già visto anche a Bali. Vi faranno visitare la fabbrica e poi potete acquistare vestiti, magliette, tovaglie o altro nel negozio.
Vedere l’architettura coloniale a Georgetown
Il passato della città emerge soprattutto nella sua architettura coloniale. Un pò dappertutto vedrete edifici dalla struttura molto raffinata, in generale dipinti con tinte pastello che raccontano la storia della Malesia quando era sotto il governo britannico. Del resto non va dimenticato che il suo nome fu un omaggio a Giorgio III, re e imperatore britannico dal 1760 al 1801.
Molte di queste case sono in ottimo stato, sapientemente restaurate e adibite a uffici pubblici o hotel di lusso; altri edifici, purtroppo, sono in pessimo stato di conservazione, addirittura fatiscenti. Ne abbiamo visti molti abbandonati al loro destino ed è stata una stretta al cuore, è un vero peccato.
Tra gli edifici più rappresentativi, dobbiamo senza dubbio citare il Penang State Museum and Art Gallery e il Municipio (Town Hall).
Vedere la street art a Georgetown
Un’altra caratteristica che rende famosa Georgetown è la sua street art. Gli esempi più belli li abbiamo visti in Armenian Street, una delle strade dello shopping, ma ce ne sono anche in Love Lane, Pitt Street, King Street e Carnarvon Street. Se siete particolarmente interessati, potete rivolgervi all’ufficio del Turismo che vi fornirà una mappa che vi porterà attraverso la città alla scoperta delle opere migliori.
Però attenzione: la street art di Georgetown non è solo costituita dai classici murales che ricoprono intere pareti degli edifici. La forma migliore e più caratteristica sono murales tridimensionali. Sono dei disegni costruiti attorno a degli oggetti reali, che quindi danno una maggiore impressione di realtà. L’autore di questi capolavori è Ernest Zaharevic, un pittore lituano che da anni vive a Penang.
Visitare la Pinang Peranakan Mansion
Prima di parlarvi di questa fastosa residenza, è necessario che vi parli della cultura baba nonya. Quando i cinesi emigrarono a Penang, molti di loro sposarono donne locali e i loro discendenti costituiscono la comunità baba nonya (che significa etnia mista). Per un periodo, i membri di questa comunità furono estremamente ricchi e la testimonianza del loro benessere economico può essere vista in alcune dimore. Tra queste la più nota è la Peranakan Mansion, che è ormai diventata un museo.
La visita vi porterà attraverso saloni lussuosissimi, camere da letto sfarzose, sale da pranzo riccamente arredate. Si trova in Church Street, l’ingresso è a pagamento, ma il prezzo del biglietto è davvero modico (12 ringgit). Anche se sul sito ufficiale è scritto che non è permesso fare foto, abbiamo visto che tutti ne facevano a bizzeffe e così ne abbiamo fatte anche noi; peccato solo non potervele mostrare tutte!
Vedere il Giardino Botanico di Georgetown
Il Penang Botanic Garden è anche conosciuto come Waterfall Gardens, dal momento che al loro interno si trova una cascata. Questo enorme parco pubblico si trova a Jalan Air Terjun, un pò fuori dalla città; per questo motivo dovrete raggiungerlo con un taxi o con Grab.
E’ una delle attrazioni che probabilmente vi porterà via più tempo, visto che si estende su 29 ettari, e ogni angolo riserva una sorpresa. Infatti vedrete tantissime piante ed alberi ai quali noi europei non siamo abituati, tra questi l’albero candela e vari tipi di orchidee. Inoltre, non è difficile imbattersi in gruppi di piccoli macachi o addirittura vedere dei varani.
Vedere il Chew Jetty di Georgetown
La presenza di cinesi a Georgetown (e sull’intera isola di Penang) è molto massiccia. Essi sono suddivisi in clan, che oggi vivono in pace ma che in passato erano rivali e la loro ostilità portò a scontri armati piuttosto gravi. Vedere Georgetown significa anche scoprire questa realtà, attraverso alcuni edifici e costruzioni.
Un ottimo esempio sono i sette pontili dei clan; si tratta di villaggi galleggianti su palafitte, con case, negozi, ristoranti: il tutto collegato da passerelle di legno. Il più centrale e più visitato è senza dubbio il Chew Jetty, che prende il nome dal clan Jetty. Si trova nei pressi del terminal del traghetto per Butterworth; è aperto dalle 9 alle 21 e l’accesso è gratuito.
Mentre camminate sulle passerelle, fate attenzione; anche qui troverete dei suggestivi esempi di street art.
Little India
Questo piccolo angolo di India si trova su una strada che attraversa la città e idealmente la divide in due. Il nome della strada è Jalan Masjid Kapitan Kelling, ma essa viene comunemente chiamata Pitt Street, dal nome del Primo Ministro britannico. Un altro nome dato alla strada è “harmony street”, nome che si riferisce all’armonia tra le varie culture presenti a Georgetown: cinesi, malesi, indiani. Infatti in questa zona si trovano varie moschee, tra cui la più grande, la Masjid Kapitan Kling; ma sono anche presenti dei templi cinesi, come il Ciji Temple e il Yap Temple.
Per quanto riguarda Little India, la cosa più interessante è il tempio Sri Mariamman. Si tratta di un coloratissimo tempio induista, con la tipica torre (gopuram) decorata con le immagini dei vari dei di questa religione. E’ più piccolo di altri templi di questo tipo che abbiamo visto in Malesia, Sri Lanka e India del Sud, ma molto carino.
Fort Cornwallis e la Queen Victoria Memorial Clock Tower
Un’altra testimonianza del passato britannico da vedere a Georgetown è situata nei dintorni del lungomare. Si tratta di Fort Cornwallis; è un forte costruito intorno al 1786 di cui restano solo le possenti mura esterne. In origine, esso era stato eretto utilizzando solo legname e il suo nome originale era Fort Point.
Potrete vedere vari cannoni che sporgono dalle mura, ma uno di essi ha una storia particolare. Si tratta del Seri Rampai, chiamato anche cannone viaggiante. Fu costruito in Olanda, ma durante il trasporto finì in mare nel tratto antistante Georgetown dove rimase per circa 200 anni, quando fu recuperato.
Muovendovi verso l’interno della città, noterete una torre bianca sulla cui cima si trova un orologio. Situata proprio nel centro di una piazza, è un memoriale dedicato alla Regina Vittoria per i suoi 60 anni di regno. La torre è il dono di un facoltoso uomo d’affari di Georgetown ed è alta 60 piedi, cioè uno per ogni anno di regno della sovrana.
I templi di Georgetown
Un paragrafo a parte va dedicato ai templi che dovete assolutamente vedere a Georgetown; si tratta di tre templi buddhisti appartenenti però a nazioni diverse. I primi due si trovano a Lorong Burma, proprio nel centro della città, ai lati opposti della strada.
Tempio Thai del Buddha disteso (Wat Chayamangkalaram)
Il primo dei due templi vi stupirà per la presenza di due enormi serpenti giganti, che sembrano essere stati messi a guardia del tempio stesso. Sono coloratissimi e hanno un’espressione abbastanza feroce. In realtà, l’unico pericolo che correte è di procurarvi un taglio alle dita se li accarezzate, visto che sono ricoperti da piastrelline dal bordo tagliente.
L’interno è più sobrio, dominato da un Buddha sdraiato di dimensioni notevoli, anche se non grande come quello che potete vedere a Bangkok, nel tempio Wat Pho. Alle spalle della statua, troverete molte altre statue dorate che mostrano il Buddha in posizione di meditazione, preghiera e altro.
Tempio Birmano (Dhammikarama Burmese Buddhist Temple)
Nel Dhammikarama Burmese Buddhist Temple l’atmosfera non cambia molto, anche se, in questo caso, i guardiani del tempio sono due elefanti situati ai fianchi dell’arco che costituisce l’ingresso. Il tempio principale ospita una statua di Buddha, anche questa dorata, ma in posizione eretta.
Vedrete anche molti stupa e varie pagode; ma la cosa che mi ha colpito di più è un mappamondo con ai lati delle strane creature. Due sono sicuramente dei draghi, gli altri due sembrano più che altro dei folletti irlandesi e mi sono sembrati abbastanza fuori luogo.
Vedere il tempio di Kek Lok Si a Georgetown
Si tratta del più grande tempio buddhista della Malesia, ma anche dell’intero sud-est asiatico. Per questo motivo è meta di pellegrinaggio per molti fedeli da tutta l’Asia. E’ situato un pò fuori dalla città, su una collina ad Air Itam; per questo motivo, quando lo visiterete, potrete godere di una splendida vista su Georgetown.
E’ anche conosciuto come “Tempio della Beatitudine Suprema” ed è dedicato alla Dea della Misericordia, Kuan Yin. Il tempio si sviluppa su più livelli e si può raggiungere la cima a piedi (sconsigliato), in bicicletta (sconsigliatissimo) o in auto (ottima idea!). Esiste anche una specie di seggiovia che, pagando una modica cifra, vi porterà in cima; ma pare che non sempre sia funzionante.
In effetti la parte più suggestiva è proprio la parte più in alto, visto che proprio qui è collocata la statua della dea. Con i suoi 36 metri di altezza, è la statua più alta dedicata a Kuan Yin; è in bronzo, ed è protetta da un gazebo costituito da ben 16 colonne in bronzo.
Tutto intorno, troverete molte altre statue dedicate ad altre divinità, uno stagno con dei pesciolini rossi, delle statue che rappresentano i segni dello zodiaco cinesi.
Palazzo del clan Khoo Kongsi
Un’altra testimonianza della presenza dei clan cinesi a Georgetown è il Palazzo Khoo Kongsi. Raggiungerlo non è facilissimo, visto che l’ingresso è nascosto e assolutamente anonimo; arrivando da Lebuh Cannon, non sospettereste mai l’esistenza di un palazzo così sfarzoso. Il palazzo è aperto tutti i giorni, dalle 9 alle 17, e l’ingresso è a pagamento.
Lo sfarzo e la ricchezza della struttura fanno intuire che questo clan fosse uno dei più potenti nel XVII secolo, periodo in cui il palazzo venne costruito. E’ in perfetto stato di conservazione, anche se ha subito delle ristrutturazioni a causa di un incendio che ne distrusse alcune parti. Oltre al palazzo vero e proprio, al piano inferiore troverete un piccolo museo fotografico che racconta la storia del tempio e del clan.
Sapevo che era Patrimonio Unesco ma vedendo l’articolo mi convinco ancor di più che c’è molto da vedere, interessante anche l’aspetto culinario, un mix poi di popolazioni vedo sicuramente tutto molto interessante.
In effetti c’è una profonda mescolanza di etnie, che abbiamo apprezzato molto!
Ma che bella questa città, ne sono rimasta ammaliata, devo assolutamente visitarla. La statua del buddah sdraiato è bellissima.
Georgetown merita sicuramente una visita!
Davvero non sapevo che il centro storico di Georgetown fosse stato insignito come Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, le tue foto e il tuo racconto invogliano molto la visita!
Ti dico solo che ci tornerei molto volentieri!
Come sempre ottimi consigli di viaggio. Non sapevo della piattaforma Grab per potersi muovere in autonomia, e la trovo davvero pratica. Del resto avevo già una mezza idea sulla poca utilità dei mezzi pubblici in queste zone.
Grab si trova in moltissime zone dell’Asia e, oltre che comodo, è anche molto economico!
Vedendolo dalle foto, la Malesia è un luogo decisamente particolare, sembra come un pot-purri di diversi altri posti asiatici, una mescolanza unica ed affascinante. Vedo il dragone cinese, souvenir in stile nipponico, vedo la Thailandia e altre terre stupende, tutte in un unico luogo. Deve essere affascinante la Malesia, so poco di questa terra ma già mi piace.
La Malesia è proprio così, una mescolanza di etnia e stili architettonici incredibile!
Ci sono stata alcuni anni fa, quanti ricordi mi hai risvegliato! Alla Peranakan Mansion mi ricordo che c’era un’anziana signora molto minuta, gentilissima, che ci faceva da guida. Ho fatto anche una foto con lei. Sai se c’è ancora?
Sinceramente non saprei proprio dirtelo!
Molto bella Georgetown, un mix tra modernità e antichità, oltre a stuzzicarmi al palato!
Eh si, in Malesia si mangia proprio bene!
Mi sembra che questa località abbia tutte le carte in regola per essere inserita di diritto tra le cose da vedere assolutamente a Georgetown, utilissima anche la vostra recensione sul cibo.
E’ una delle destinazioni top!
Ho sempre letto solo pareri positivi su Georgetown ma il tuo itinerario spicca sempre per completezza e sintesi. La Malesia mi ispira da quando da bambina leggevo Sandokan, e col passare degli anni questo fascino non si è affievolito. Spero di poterla visitare un giorno.
Ti auguro di riuscire ad andarci, la Malesia è davvero bella!
Una vera elettrizzante fusione tra il pragmatismo delle architetture anglosassoni e il colorato mondo variopinto di quelle malesi! Non avevo mai sentito parlare di Georgetown e mi sembra davvero una città imperdibile, molto ricca di luoghi particolari!
Si, è davvero una tappa imperdibile per chi visita la Malesia!